Disponibile in 25 Paesi Huawei Video: contenuti e costi in Italia

Alcune informazioni extra per chi da tempo sta seguendo la normale evoluzione di questo servizio

Huawei Video

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Arrivano alcune novità interessanti per Huawei Video, la piattaforma con contenuti internazionali e italiani messi a disposizione degli utenti che si ritrovano con device Huawei e Honor, a patto che si ritrovino con un modello dotato quantomeno di EMUI 5.0. Dopo il bollettino di alcune settimane fa, quando ho trattato sulle nostre pagine fastidiose anomalie su scala globale, emergono oggi 30 marzo delle novità rilevanti per chi segue con interesse questa piattaforma.

Piena estensione per Huawei Video

Le ultime novità ufficializzate anche da Huawei Update ci dicono che Huawei Video risulti ora disponibile addirittura in 25 Paesi. La fonte ci parla di servizio attivo nel Regno Unito, oltre a Francia, Germania, Italia, Spagna, Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Polonia, Turchia, Russia, Messico, Colombia, Cile, Mena, Egitto, Saudi Arabia, Emirati Arabi, Sud Africa, Singapore, Malaysia, Tailandia, Filippine e India.

I contenuti di Huawei Video sono spot free e a detta della divisione italiana verranno aggiornati settimanalmente e mensilmente. Si potranno connettere fino a due device. Chi è interessato può dare il via ad un periodo di prova gratuito, come avviene all’interno delle principali piattaforme di streaming. Appena conclusa questa fase, gli utenti interessati potranno portare avanti il proprio abbonamento con un esborso pari a 4,99 euro al mese. A questo, si aggiunge la possibilità di disdire in qualsiasi momento senza vincoli particolari. Attraverso l’ultimo aggiornamento sono stati corretti alcuni bug e l’esperienza utente è stata migliorata per fornire un servizio migliore.

Staremo a vedere su Huawei Video con il trascorrere dei mesi riuscirà a prendere piede anche in Italia, al netto di una concorrenza che inizia ad essere difficile da fronteggiare per il brand asiatico. Questo, in un momento storico in cui tanti italiani sono costretti a restare a casa, ricorrendo spesso e volentieri a piattaforme di questo tipo.