Splinter Cell è ciò di cui il mercato ha bisogno? I fan sperano

Un nuovo capitolo della serie è ormai richiesto a gran voce dai fan, ma Ubisoft pare fare orecchie da mercante: una situazione che può cambiare?

Splinter Cell

INTERAZIONI: 434

Soltanto pochi giorni fa il noto giornalista Jason Schreier (di Kotaku) aveva sostanzialmente sconsigliato ai videogiocatori di nutrire speranze di vedere presto sulla scena un nuovo capitolo della serie Splinter Cell. Secondo lui i piani di Ubisoft sono molto diversi dal riportare (in tempi brevi) il franchise a calcare la scena videoludica. E diciamo che lui, in materia videoludica, è piuttosto competente.

Questo non vuol dire però che debba avere ragione sempre e su tutta la linea. Anzi. Ecco perchè invece la speranza, come vuole l’adagio, è sempre l’ultima a morire, e continua ad autoalimentarsi nell’attesa che il publisher transalpino si decida ad accontentare i propri fan. Anche perchè, diciamocelo, un nuovo Splinter Cell farebbe bene tanto al mercato quanto alle sue casse.

Gli stealth game hanno bisogno di Splinter Cell

In un mondo videoludico costantemente in fermento e alla ricerca del guadagno, sembra quasi strano che un produttore come Ubisoft abbia parcheggiato da così tanto tempo uno dei suoi franchise. Ok, gli ultimi capitoli di Splinter Cell non saranno stati propriamente memorabili, con i risultati delle vendite che hanno evidenziato magari una scarsa ispirazione da parte del team di sviluppo. Ma da qui a fermare da sette anni tutta la giostra (Blacklist uscì nel 2013 su PS3 e Xbox 360) ce ne passa anche.

Ecco perchè sarebbe auspicabile che, con un colpo di reni inaspettato, lo squadrone guidato da Yves Guillemot, sorprenda le platee, sfornando (o almeno anticipando) un nuovo episodio di Splinter Cell. Il mercato ringrazierebbe, e di certo anche gli appassionati del genere degli Stealth Game, da un po’ di tempo a questa parte un po’ bistrattati dalle scelte dei colossi del settore.

Tra quelli duri e puri (e storici), solo Hitman continua a non risentire minimamente dell’incessante scorrere degli anni. Mentre il panorama delle novità latita, con l’eccezione di qualche piccolo bagliore (Dishonored) a cui però – allo stato attuale – non viene concessa continuità.

Coccoliamoci quindi gelosamente un altro grande brand sempre proveniente dagli studi Ubisoft, vale a dire Assassin’s Creed, pronto a tornare ancora una volta a calcare gli scaffali dei negozi nel prossimo futuro. Anche se, in questo caso, c’è da evidenziare la parziale perdita dell’anima stealth della produzione, che ha cominciato ad abbracciare una filosofia ludica maggiormente ruolistica o comunque votata all’azione. Come a dire, per citare The Mask: “È il momento di fare casino!”.

Tocca dunque pazienta e sperare in un gesto “caritatevole” da parte dei vertici del publisher francese. O che almeno questi ultimi vedano margini economici adeguati per rimettere in moto ingranaggi, quelli di Splinter Cell, a cui serve un’abbondante oliata.