Recensione Call of Duty Modern Warfare, l’inversione di rotta che serviva

Sguardo al passato per migliorare il futuro: Infinity Ward riporta la serie al suo antico splendore con poche semplici mosse

Call of Duty Modern Warfare

INTERAZIONI: 200

Era un Call of Duty Modern Warfare chiamato a una piccola impresa quello che si è presentato sul mercato nei giorni scorsi, vale a dire invertire una rotta che rischiava di essere senza ritorno. La serie targata Activision aveva preso una brutta piega, con le derive eccessivamente futuristiche che non promettevano nulla di buono, complice un gameplay che sostanzialmente si era discostato eccessivamente da quelli che erano i canoni classici della serie.

Un’inversione di rotta che, possiamo dirlo già in apertura di questa nostra recensione, c’è stato a tutti gli effetti, con i ragazzi di Infinity Ward che si sono superati nel confezionare un prodotto che promette di non lasciare nessuno scontento, siate voi fan storici oppure giovani leve in cerca di nuove esperienze ludiche.

Guerra moderna

Dopo un’edizione di assenza, in Black Ops, torna in Call of Duty Modern Warfare la tanto chiacchierata modalità storia per giocatore singolo. Non è evidentemente andato giù alla fanbase il comportamento di Treyarch con il precedente capitolo della saga, e chiaramente Infinity Ward non ha perso tempo a porre rimedio alla defaillance.

La storia di questo nuovo gioco ripropone una visione alquanto realistica della guerra al terrore, fatta di minacce costanti di attentati nelle maggiori capitali europee e controffensive drastiche. Il risultato è un conflitto che colpisce come un pugno allo stomaco, complici alcune scelte narrative che potrebbero dar fastidio ai più sensibili (e per questo Activision ha attivato un avviso che compare ad ogni avvio del gioco, ndr), ma che riesce appieno nel suo scopo, raccontare le atrocità di un conflitto ossimorico, lontano geograficamente ma sostanzialmente vicino.

Non scenderemo nel dettaglio, lasciando quindi il piacere della scoperta. Ci limiteremo a sottolineare di come l’alternanza sinergica dei vari attori impegnati sui diversi teatri di guerra riesca a dar vita a un quadro organico che garantisce una visione panoramica del conflitto in tutte le sue sfaccettature.

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L’importanza della tradizione

Chiaramente non ci si può aspettare che, per quanto ben fatta, la modalità per giocatore singolo sorregga l’intera struttura ludica di Call of Duty Modern Warfare, a maggior ragione se si pensa che il counter delle ore è destinato a fermarsi molto prima del numero dieci.

A giungere in soccorso degli utenti, in questo caso, ci pensa come sempre la modalità multiplayer, vero cuore pulsante dell’esperienza ludica del franchise, che in questa nuova edizione si rilancia verso nuove vette.

La voglia è quella di riportare la serie con i piedi per terra e fare dunque affidamento su un gameplay solido e poco votato alla spettacolarità. I trick con i pad saranno ora solo un lontano ricordo, con i giocatori che sono chiamati in questa circostanza a calibrare bene le proprie mosse per ottimizzare i vantaggi ottenibili sul campo di battaglia.

Il design delle mappe permette infatti la pianificazione dei propri passi successivi, e ottenere posizioni di vantaggio grazie alle proprie capacità di lettura dell’azione risulterà cruciale in ben più di un passaggio.

Introdotta nuovamente, dopo una prima rimozione in fase di beta, la minimappa, che consente di avere un quadro chiaro della situazione. Non dev’essere andata giù allo zoccolo duro della community la sua sparizione, con il lavoro svolto dal team di sviluppo sul comparto sonoro (con tutti i rumori e gli effetti che avrebbero dovuto orientare in via esclusiva i soldati digitali) che quindi risulta poco più di una semplice opera di abbellimento per questo Call of Duty Modern Warfare.

Ad ognuno il suo soldato

Grande merito a Infinity Ward va immancabilmente nel lavoro di sviluppo e gestione di tutte le sfaccettature che vanno a comporre il comparto multigiocatore. Se nel paragrafo precedente abbiamo giustamente sottolineato la grande cura riposta nell’allestimento delle mappe, non possiamo di certi esimerci dal fare lo stesso in merito a tutto il sistema di perk e di componenti montabili sulle proprie armi.

La personalizzazione estrema dell’alter ego digitale consentirà quindi di avere un soldato fatto su misura per le proprie esigenze belliche, con ogni singolo parametro che sarà liberamente influenzabile da tutti gli elementi resi disponibili dal team di sviluppo.

Attenzione necessaria in questa fase, dal momento che ogni singolo benefit che le diverse aggiunte montate sulla propria arma – mirini, silenziatori, caricatori estesi e molto altro – sarà controbilanciato da malus che chiaramente ne ridurranno l’efficacia sotto altri punti di vista.

Un gioco degli equilibri quello allestito dagli sviluppatori, con gli utenti che quindi dovranno cimentarsi in numerose partite prima di riuscire a trovare la formula che si adegua al meglio alle proprie necessità.

Innovazione? Si può, ma con i giusti accorgimenti

Se da un lato la tradizione della modalità per singolo giocatore è stata finalmente ripristinata in Call of Duty Modern Warfare, dall’altro Infinity Ward non si è di certo lasciata sfuggire la possibilità di sperimentare con questa nuova ripartenza del franchise.

Chiaramente il frangente in cui tutto questo p apprezzabile è il comparto multiplayer, che in questo caso, oltre alle canoniche modalità di gioco che tornano dal passato, vede la presenza di due feature inedite, rispettivamente Gunfight e Ground War (o Guerra Terrestre), due facce diametralmente opposte della medaglia.

Nel primo caso abbiamo infatti il 2 contro 2 proposto già in fase di beta, con assegnazione delle armi casuali e con mappe dalle dimensioni parecchio limitate che daranno vita a scontri particolarmente frenetici, dove a uscirne vincitori saranno gli utenti che sapranno meglio adattarsi nel minor tempo possibile agli strumenti messi nelle loro mani in maniera randomica dal sistema.

Nel secondo caso vediamo comparire all’interno del franchise di Activision una sorta di riproposizione di una meccanica ludica precedentemente appannaggio esclusivo di Battlefield.

Si tratta di un conflitto su larga scala in stile Controllo, in cui le grandissime dimensioni della mappa permettono lo sfruttamento di veicoli e dell’interno delle strutture degli edifici. Tantissime possibilità ludiche che si traducono in un gameplay mai banale e che saprà soddisfare ogni desiderio dei videogiocatori.

Conclusioni

Sotto il profilo tecnico, Call of Duty Modern Warfare non dà adito a critiche. La grande fluidità dettata dai 60 frame per secondo torna in tutto il suo splendore in tutte le modalità di gioco, sebbene sia evidente la differenza tra il comparto singleplayer e quello multiplayer, dove la risoluzione scende.

Una necessità ovviamente dettata dal gran numero di elementi sullo schermo da dover gestire, ma che in sostanza non incide sulla godibilità dell’esperienza ludica, che ne esce a spalle larghe.

Di gran pregio anche la localizzazione in italiano, con l’ottimo doppiaggio che permette anche agli utenti italici di beneficiare di un’interpretazione con i controfiocchi. Anche la campionatura delle diverse armi risulta parecchio curata, con le sputafuoco che daranno reazioni acustiche diverse anche a seconda degli ambienti in cui verranno adoperate.

In sostanza è quindi un capitolo della serie che riesce appieno nel suo intento, quello di dare nuova verve all’intero franchise e di ripristinare l’antico splendore, promettendo tempi ancor più floridi nei prossimi anni. Ah, e arriveranno mappe gratuite per tutti nei prossimi mesi. Serve altro?

Pro

Contro

VOTO FINALE: 9/10