FIFA 20 vs PES 2020: quale sarà il simulatore calcistico dell’anno?

Electronic Arts e Konami pronti a sfoderare i grossi calibri per vincere la sfida videoludica dell'anno


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Il mese di settembre è ormai arrivato, e questo per i videogiocatori vuol dire una sola cosa: FIFA 20 contro PES 2020. La sfida tra i simulatori calcistici di Electronic Arts e Konami è divenuta un vero e proprio appuntamento irrinunciabile per i calciofili videoludici, che annualmente si ritrovano con l’onere di far pendere l’ago della bilancia verso l’uno o verso l’altro.

Molto peso lo hanno ovviamente, nell’economia delle scelte operate dalla community, le tante feature svelate con molto preavviso in sede di anteprima, sebbene sia innegabile che siano le demo la prova del nove che i due prodotti devono superare per accaparrarsi il favore del grande pubblico.

Demo che molto spesso lasciano il tempo che trovano, dal momento che le versioni date in pasto ai giocatori sono molto arretrate rispetto allo stato dei lavori reale a poche settimane dall’uscita. Difficile quindi dire che tra FIFA 20 e PES 2020 ci sia una scelta giusta e una sbagliata, dal momento che ognuno dei due franchise offre un gameplay assolutamente peculiare ed elementi di contorno che da sempre li hanno resi altamente riconoscibili.

In FIFA 20 ad esempio è arrivato il momento di dire addio alla modalità Il Viaggio, la storia che ha narrato le vicissitudini di Alex Hunter e ha intrattenuto la platea per tre intense stagioni. Una conclusione che chiaramente non lascia alcun vuoto, visto che Electronic Arts si è mossa con il dovuto anticipo per soddisfare la voglia di novità dei propri aficionados. Una manovra che in questo caso risponde al nome di Volta, la nuova implementazione che in sostanza rappresenta più che altro un ritorno per il brand calcistico del colosso statunitense.

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In Volta i giocatori dovranno nuovamente calcare i campetti di periferia, quelli in cemento e dalle cornici più disparate. Chiaro che la mente non possa non andare a FIFA Street, la serie dedicata alle funamboliche acrobazie palla al piede che ha tenuto banco tra il 2005 e il 2012 e che pare esser pronta a tornare sugli schermi in pompa magna.

A questo si sommano le grandi certezze che arrivano dagli studi di sviluppo di FIFA 20, con la modalità Ultimate Team come sempre pronta a ruggire e a dominare la scena (oltre a foraggiare le casse di Electronic Arts grazie alle microtransazioni) e a una modalità carriera che promette faville, viste le novità pronte a prendere vita – nuove opzioni manageriali e le grandi stelle sulla via del tramonto pronte a prender posto alla guida di una squadra in qualità di allenatori.

La situazione per PES 2020 è invece un po’ diversa. Il titolo di Konami ha l’onere di partire in svantaggio nel confronto diretto con l’antagonista di sempre, sebbene le ultime iterazioni della serie abbiano dimostrato che il vento sia cambiato. Una rivoluzione lenta ma costante che quest’anno si concretizzerà in particolar modo nell’ambito dei controlli, vista la cura certosina riposta dagli addetti ai lavori su tutti gli elementi che riguardano il possesso palla.

Il Finesse Dribble, nato dalla collaborazione con Iniesta, promette vere e proprie faville che si apprestano a rivoluzionare l’intera impalcatura ludica del titolo. Se questo non bastasse poi numerosi sono gli aspetti rivisti e corretti, dalle evoluzioni dei portieri tra i pali al ritmo dei match: un quadro generale che ovviamente spinge a nutrire sano ottimismo, anche in virtù della volontà di Konami di rendere PES 2020 (e i prossimi capitoli) come un punto di riferimento nell’ambito degli eSports.

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Poter stabilire quindi con certezza quale tra i due potrà svettare è ancora presto, ma niente paura: il provato dei titoli completi, nel corso delle prossime settimane, fugherà ogni dubbio e ci permetterà di avere una panoramica di quale sarà il panorama calcistico videoludico dei prossimi dodici mesi.