Tanto lavoro per Watch Dogs Legion, la titanica sfida di Ubisoft

Il nuovo capitolo della serie spingerà il team di sviluppo verso confini mai raggiunti precedentemente, vista la gran mole di contenuti prevista

Watch Dogs Legion

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L’E3 2019 Ubisoft ha avuto senza dubbio un grandissimo protagonista, che risponde al nome di Watch Dogs Legion. Il nuovo capitolo della serie, leakato pochissimi giorni prima della fiera di Los Angeles, ha calamitato su di sé tutte le attenzioni del pubblico presente in sala e di quello collegato da casa. Il merito va ovviamente a una presentazione allestita nel migliore dei modi, che ha avuto il pregio di combinare fasi di gameplay (per quanto in stato ancora embrionale e in via di sviluppo) alle immancabili sequenze cinematiche. Un connubio che senza ombra di dubbio lo ha reso uno dei titoli più completi che abbiano solcato il palco del Convention Center della cittadina californiana.

Quello che ha lasciato piacevolmente colpiti di Watch Dogs Legion è stata la scelta della location. La città di Londra ha il giusto quantitativo di tecnologie per poter supportare attivamente un titolo come quello Ubisoft, che fa dell’hacking e del controllo dei sistemi elettronici la propria ragion d’essere. Piazzarlo poi nel periodo post-Brexit, in un clima di tensione palpabile e in cui ha preso il sopravvento un gruppo estremista di sorveglianza di nome Albion mira a rendere ancor più frizzante l’aria videoludica che si respirerà nella cittadina britannica.

A incuriosire tanto i fan del brand, che con Watch Dogs Legion si appresta a sfornare il suo terzo capitolo, è però la meccanica di gameplay che prevederà la possibilità di controllare gli NPC, i personaggi (canonicamente) gestiti dall’intelligenza artificiale, ma che nel nuovo titolo di Ubisoft saranno messi a disposizione della causa dei giocatori.

Questo apre ovviamente a scenari che intrigano e non poco, visto che ogni diversa personalità di cui si avrà modo di vestire i panni potrebbe garantire diversi benefit sotto il punto di vista delle abilità da spendere nel corso dell’avventura. Bisognerà però stare molto attenti e ponderare bene le proprie mosse, dal momento che Watch Dogs Legion sarà un titolo parecchio punitivo. Nessun checkpoint permetterà di rimettere in sesto il proprio (provvisorio) alter ego digitale, che in caso di prematura dipartita sparirà per sempre dalla faccia della terra (videoludica). La scelta di Ubisoft è stata quindi quella del permadeath, la morte permanente dei personaggi.

Dal punto di vista narrativo sarà quindi da vedere come ogni singolo punto di vista si amalgamerà, con la storia che a questo punto assumerà un aspetto maggiormente corale e meno individualistico: sarà in sostanza il racconto di un gruppo esteso di persone che si oppongono al regime degli Albion instauratosi.

Ci sarà a questo punto da vedere come si svilupperà il lavoro del team impegnato su Watch Dogs Legion, visto che le diverse esperienze ludiche degli utenti avranno un ritmo diverso a seconda delle azioni e dei personaggi impiegati. Un lavoro che sarà a dir poco mastodontico se si pensa alla gran mole (ancora non quantificata) di NPC da stilizzare e a cui dare un background credibile. Il tempo per far bene indubbiamente c’è, visto che il gioco è atteso sugli scaffali a partire dal 6 marzo 2020: non resta quindi che accordare a Ubisoft totale fiducia e attendere speranzosi.