Recensione RAGE 2, innovazione e tradizione del mondo post apocalittico

L'open World di Avalanche Studios e id Software si lancia nella mischia: quale sarà stato il risultato?

Rage 2

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È possibile sintentizzare RAGE 2 con una sola parola? Certo che sì! Se dovessimo usare un solo termine per riassumere cosa il titolo di Avalanche Studios e Id Software propone ai propri utenti, ebbene non esiteremmo a usare “caos”. Lungi da noi utilizzarlo in via dispregiativa o comunque nella sua accezione negativa: no, il caos di RAGE 2 è funzionale alla riuscita dell’esperienza ludica, un’esperienza che pesca senza alcun dubbio a piene mani da più generi mediatici, da quello videoludico a quello filmico, proponendo una sintesi che gratifica chi da uno sparatutto cerca immediatezza di gameplay.

Un pianeta da salvare

Nel più puro stile a là Mad Max, la community di RAGE 2 si troverà fin da subito catapultata nel vivo dell’azione: la trama che vede infatti contrapposti gli utenti al supercattivone di turno – dotato di esoscheletro e alla testa di un mastodontico esercito d’invasione – rappresenta infatti un mero pretesto che giustifica l’avviamento della campagna di liberazione del suolo terrestre. Eroe per caso, il nostro alter ego digitale si troverà a dover indossare per forza di cose l’armatura del Ranger Walker, morto nelle fasi iniziali proprio dinanzi ai suoi occhi, e ad assumerne di fatto l’identità. Un fardello non da poco, considerando i numerosi oneri che questo “furto d’identità” comporterà nel corso della quindicina di ore (scarse) necessarie a vedere i titoli di coda.

Quando lo sparatutto si crede RPG

Una corsa sfrenata all’interno delle lande del mondo post apocalittico di Avalanche Studios, che oscilla dai panorami desertici e semidistrutti fino alle città brulicanti di vita, passando per gli avamposti nemici. È proprio in questi ultimi frangenti che batterà forte il cuore pulsante di RAGE 2, con frotte di nemici che si pareranno dinanzi alle nostre bocche da fuoco, nel vano tentativo di spedirci al creatore. Nello sparatutto prodotto da Bethesda è infatti piuttosto semplice riuscire a uscire vincitori dagli scontri, con il consiglio che mi sento di dare che è di provare da subito a confrontarsi col titolo a difficoltà elevate. Se la semplicità di fondo non bastasse, ci pensano poi i numerosi power up disponibili per il nostro Ranger Walker ad addolcire ancor di più la pillola. In più punti della mappa saranno infatti presenti le Arche, mezzi ipertecnologici precipitati al suolo in cui sarà possibile migliorare le performance della propria armatura. Dai salti utili a coprire distanze considerevoli fino a onde d’urto in grado di “spogliare” i nemici delle proprie corazze, tante saranno le feature che si sbloccheranno via via con la progressione del gioco. Discorso analogo lo si può fare anche per le armi e i mezzi a disposizione: anche in questo caso le risorse reperite durante le proprie peregrinazioni permetteranno upgrade che renderanno la permanenza in RAGE 2 più che confortevole. Certo, c’è da ravvisare una parziale “inutilità” del sistema di miglioramento garantito dal gioco, dal momento che anche semplicemente facendo affidamento sulle proprie fide sputafuoco non sarà difficile completare l’avventura: gli upgrade di certo renderanno la strada progressivamente in discesa, con la spettacolarità dell’azione che ne guadagnerà non poco.

Conclusioni

Luci e ombre caratterizzano le performance di RAGE 2 sotto il profilo grafico: la potenza dell’Apex Engine brilla nei contesti urbani, dove la maggiore varietà di strutture permette di ammirarne le capacità. Meno spaccamascella la situazione che invece coinvolge tutto il resto del grande open world che funge da scenario, in cui molto spesso è facile perdere la concentrazione visto il susseguirsi di lande un po’ tutte simili tra loro. Allo stesso modo le attività proposte nel corso dell’avventura non spiccano per brillantezza, risultando col progredire della storia come un mero More of the Same: un po’ più di spazio sarebbe stato ad esempio lecito concederlo ai mezzi, poche volte coinvolti nel vivo dell’azione blastatoria nel corso di qualche inseguimento a Gatling spianata, e che in quasi tutta l’esperienza ludica si limitano ad espletare una triste funzione di ronzino meccanico, utile a spostarsi dal punto A al punto B. Nulla di grave, sia inteso, dal momento che RAGE 2 rappresenta un buon modo per tornare ad approcciare (qualora ci aveste perso la mano) agli sparatutto per giocatore singolo, in un ritorno dal sapore squisitamente nostalgico.

Pro

Contro

VOTO FINALE: 8/10