Esaltante il OnePlus 7 Pro: due conferme importanti, ma anche una rinuncia

Non avrà una certificazione IP il OnePlus 7 Pro: l'azienda è irremovibile, ma compenserà in altro modo


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Atteso per il prossimo 14 maggio, torniamo a parlare del OnePlus 7 Pro, la versione premium del flagship killer 2019. Stando a quanto riportato da Pete Lau in prima persona, il dispositivo godrà di due caratteristiche che gli permetteranno di distinguersi dalla massa, vale a dire le memorie UFS 3.0 e lo schermo HDR10+. La prima tecnologia menzionata contribuirà ad incrementare in maniera considerevole le prestazioni del dispositivo, garantendo un abbattimento dei consumi generali ed una larghezza di banda raddoppiata rispetto alle memorie UFS 2.1. L’altra caratteristica, rappresentata dal display HDR10+, pure è alquanto significativa, in quanto trattasi di uno standard che segnerà una profonda rivoluzione per quanto riguarda gli schermi televisivi, ed anche quelli degli smartphone, all’insegna della fluidità visiva.

Un elemento che, invece, potrebbe non comparire a bordo del OnePlus 7 Pro è l’impermeabilità: la posizione, in tal senso, dell’azienda cinese è parsa irremovibile, convinti i dirigenti del fatto che una certificazione IP che attesti un certo grado di resistenza ai liquidi di un dispositivo elettronico sia una spesa inutile e relativamente alta, che andrebbe soltanto a ripercuotersi sulle tasche dell’utente finale. Pur progettando dispositivi in grado di resistere a determinate situazioni, il produttore cinese non andrà mai a contrassegnare i propri smartphone con una qualsiasi classificazione IP.

Chi di voi aveva iniziato a sperarci, vedendo anche la grande evoluzione apportata nell’ambito del OnePlus 7 Pro, potrebbe restarne deluso (l’OEM non ha mai dato modo di pensare potesse imboccare una strada diversa, anche se non erano pochi quelli ad augurarsi potesse invertire il proprio trend). Vi accontenterete delle memorie UFS 3.0 e dello schermo HDR10+, o proprio non riuscite a mandare giù l’idea che alle porte del 2020 possano essere progetti ancora top di gamma senza una certificazione IP per la resistenza a polveri e liquidi? Fatecelo sapere lasciando un commento all’articolo.