Manuel Agnelli parla di X Factor: “Potrebbe influenzare, ma produce briciole” (video)

Il frontman degli Afterhours si rivolge soprattutto ai Måneskin: "Anziché scrivere pezzi partecipano alle sfilate"


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Quando Manuel Agnelli parla di X Factor ritroviamo l’artista pieno di invettive lanciate senza mezze misure. Se con gli Afterhours scocca dardi potenti come accade in 1.9.9.6.Sui giovani d’oggi ci scattarro suGiovane co***one, ai microfoni de “La confessione”, programma condotto dal direttore del Fatto Quotidiano Peter Gomez in onda su Nove, non è da meno, specie quando parla del talent show di cui è stato giudice. Gomez lo fa parlare a ruota libera e gli chiede di non essere diplomatico.

Manuel Agnelli parla di X Factor e parte dall’alto, offrendo la sua personale panoramica: «Culturalmente è un super cannone culturale, però purtroppo è un’occasione mancata. Per il tipo di messaggio che lancia, per il tipo di pubblico che lo segue e per il tipo di qualità con la quale vengono realizzate le cose potrebbe veramente influenzare culturalmente tutto il Paese, invece produce solo briciole». A quel punto Peter Gomez sposta l’occhio di bue sui Måneskin e gli chiede se la band avrebbe avuto successo anche senza X Factor. Manuel risponde di no: «X Factor ogni tanto ci azzecca, per questo mi fa inca**are. Il problema è che dopo, i Måneskin, vanno a troppe sfilate anziché rinchiudersi in studio per mesi a scrivere pezzi. Il problema è proprio la gestione del dopo».

Il focus dell’intervista di Peter Gomez si sposta, poi, su Fedez, al quale Manuel riconosce una capacità musicale, anche se il rapper ha dimostrato di avere più capacità in altri settori: «È un imprenditore con un fiuto pazzesco ed è stato uno dei migliori giudici di X Factor, perché ha dimostrato di saper gestire certe situazioni e anche certi musicisti». A quel punto Gomez gli chiede quale sia, secondo lui, uno dei peggiori giudici di X Factor, e il frontman degli Afterhours si fa lapidario: «Simona Ventura».

Manuel Agnelli parla di X Factor come di una relazione finita male, e durante l’intervista emerge la sua amarezza tradita da quei nodi che vengono al pettine, da quei sassolini dai quali ha ritenuto opportuno liberarsi.