La Michael Jackson Estate cita in giudizio la HBO e chiede 100 milioni di dollari di risarcimento per Leaving Neverland

Nel 1992 l'emittente siglò insieme al Re del Pop una clausola di non denigrazione che la impegnava a non screditarlo nelle programmazioni future


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La guerra tra i sostenitori dell’innocenza del Re del Pop e i suoi accusatori continua: la Michael Jackson Estate cita in giudizio la HBO per la messa in onda di Leaving Neverland, il docufilm di Dan Reed che porta sullo schermo le accuse che Wade Robson e James Safechuck muovono contro la popstar scomparsa per abusi sessuali. La dura polemica è cominciata a partire dalla prèmiere di Leaving Neverland del 25 gennaio in occasione del Sundance Film Festival. I sostenitori, la famiglia e la fondazione intitolata a Michael Jackson hanno ricordato che i due protagonisti del film di Dan Reed difesero il Re del Pop finché egli era ancora in vita, per poi rilanciare le loro accuse dopo la sua morte.

Soprattuto, a dimostrare la totale estraneità di Michael Jackson agli abusi sessuali contestati sono i documenti dell’FBI e del tribunale che lo assolse in formula piena, e proprio sulle carte processuali la Michael Jackson Estate fonda la sua lotta per difendere l’immagine della voce di You’re not alone. Nei giorni scorsi l’avvocato Howard Weitzman aveva inviato una lettera ai vertici della HBO per chiedere un incontro, ma l’emittente aveva rifiutato. Leaving Neverland andrà in onda il 3 e il 4 marzo. In un documento riportato da Deadline leggiamo che la Michael Jackson Estate cita in giudizio la HBO per aver violato una clausola di non denigrazione che l’emittente firmò nel 1992 direttamente con la voce di Thriller.

In quell’anno il Re del Pop si trovava in giro per il mondo per il “Dangerous Tour” e la HBO mandò in onda il concerto che Michael Jackson tenne a Bucarest. L’emittente, a seguito della trasmissione, firmò con il cantante una clausola che li obbligava a non screditare l’artista nelle programmazioni future. Nelle 53 pagine del documento scopriamo che Richard Pepler, oggi amministratore delegato, nel 1992 era vicepresidente delle comunicazioni dell’emittente e dunque era a conoscenza della clausola.

In più, dal momento in cui la Michael Jackson Estate cita in giudizio la HBO compare anche la richiesta di risarcimento pari a 100 milioni di dollari per le falsità contenute in Leaving Neverland.