In panne la rete 5G in Italia senza Huawei e ZTE? Governo pronto ad usare il golden power [AGGIORNATO]

Situazione tutt'altro che rosea per i due colossi cinesi ma anche per il nostro paese

rete 5G in Italia

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Le cose non si mettono bene per lo sviluppo della rete 5G in Italia nella misura in cui Huawei e ZTE sarebbero in procinto di essere chiamate fuori dallo sviluppo delle infrastrutture necessarie per la nuova tecnologia. Le accuse di spionaggio ai danni delle due società cinesi, colpevoli soprattutto (secondo l’amministrazione Trump degli Stati Uniti) di fornire informazioni sensibili a Pechino sui paesi in cui sono impegnate, hanno sortito il loro effetto nel nostro bel paese: il Governo sarebbe pronto a prendere una decisione storica.

Come sottolinea in questi minuti il Secolo XIX, alcune fonti della Difesa e della Farnesina avrebbero confermato la chiusura totale nei confronti di Huawei e ZTE per la messa in opera delle infrastrutture utili per la rete 5G in Italia. Si parla della possibilità per il nostro Governo di utilizzare il cosiddetto golden power, ossia uno strumento che consente di rescindere da contratti già stipulati per tutelare la sicurezza interna del nostro paese. Il tutto senza pagare penali e senza dover sottostare a determinati vincoli.

Dando pure per scontata oramai la decisione italiana di bloccare l’operato di Huawei e ZTE, il grosso problema per lo sviluppo della rete 5G in Italia è il fatto che entrambe sono già impegnate in determinate aree geografiche per l’implementazione dell’infrastruttura dedicata. Huawei ad esempio è attiva a Milano e pure a sud, per l’asse di connessione tra Bari e Matera. In quest’ultimo caso gli investimenti già programmati sono pari a 60 milioni di euro in 4 anni e la copertura con il nuovo segnale sarebbe dovuta essere totale già entro la fine del 2019. Ancora, ZTE è attualmente impegnata a l’Aquila e Prato e c’è da chiedersi, dopo la probabile decisione istituzionale, cosa avverrebbe nei cantieri in essere.

La decisione cruciale per la rete 5G in Italia sarebbe stata fortemente influenzata dai “suggerimenti” sulla questione provenienti dagli Stati Uniti. Il futuro dello sviluppo della tecnologia, almeno per le aree interessate dagli interventi di Huawei e ZTE, appare oggi alquanto incerto. Speriamo almeno che le posizioni del nostro paese si chiariscano in via ufficiosa immediatamente, almeno nell’ottica di passare ad un eventuale piano B. Nella corsa alla nuova tecnologia, non sono ammessi ritardi e il nostro paese non deve rischiare di diventare la Cenerentola in Europa per la specifica innovazione.

Aggiornamento ore 12:30 – Il Ministero dello Sviluppo Economico ha appena diramato la seguente nota in riferimento al ban di Huawei e ZTE per la rete 5G in Italia:

Con riferimento agli articoli di stampa su una presunta messa al bando delle aziende Huawei e ZTE dall’Italia in vista dell’adozione della tecnologia 5G, il Ministero dello Sviluppo Economico smentisce l’intenzione di adottare qualsiasi iniziativa in tal senso.
La sicurezza nazionale è una priorità e nel caso in cui si dovessero riscontrare criticità – al momento non emerse – il MiSE valuterà l’opportunità di adottare le iniziative di competenza.