La Favorita: Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz in un sexy e diabolico intrigo a corte (recensione)

Un tris di donne per un intrigo a corte ambiguo, diabolico e sensuale: con La Favorita, Yorgos Lanthimos dà vita a un film sfarzoso che fa leva sul potere femminile: la nostra recensione.


INTERAZIONI: 79

La Favorita di Yorgos Lanthimos non è il solito film in costume. Ambientato alla corte della Regina Anna agli inizi del diciottesimo secolo, la pellicola si muove principalmente tra i corridoi (e la camera da letto) della sovrana, dove la questione politica (la guerra con la Francia) quasi passa inosservata per dare il via a un teatrino di inganni, ambiguità e sensualità a corte.

Olivia Colman, già apprezzata nelle serie inglesi Broadchurch e The Night Manager, indugia (per rigor di costume) nei panni della sovrana Anna Stuart, una Regina stanca e annoiata, più interessata ai divertimenti che ai suoi doveri. Lo si nota dai costumi bizzarri, ma sempre eleganti, dallo sfarzo che farebbe invidia a Luigi XIV, e dalle strane personalità che la circondano. La Colman nei panni di Anna si abbandona ai piaceri fallaci; grida, è isterica, distratta, e dà vita a un personaggio ridicolo ma funzionante.

Il regista greco però si concentra sulle donne della sovrana inglese, le cugine Abigail Masham e Sarah Churchill, che sfruttano la precaria situazione politica per diventare la favorita della Regina. La prima, interpretata da una magistralmente cattiva Emma Stone, è un’abile arrampicatrice sociale; la seconda è la Duchessa di Marlborough (il cui ruolo spetta a un’elegante e ferrea Rachel Weisz), una delle donne più influenti della storia inglese, nonché amica intima di Anna Stuart.

Come nei suoi film precedenti, Lanthimos crea un mondo claustrofobico e controverso, dove la corte di Anna diventa una pericolosa scacchiera in cui si gioca per raggiungere uno scopo – la Regina, appunto. Il triangolo amoroso, vagamente accennato, è il pretesto per raccontare una storia che esalta il potere femminile; non ci sono vincitori né vinti. Tra Sarah e Abigail nasce una fervida competizione, senza esclusioni di colpi, grazie a un linguaggio moderno e algido. Perciò il contesto storico è stravolto a favore di una narrazione controversa, costruita su personaggi misantropi e crudeli, che non sembrano voler imparare niente dai loro errori. Alla fine del film, infatti Lanthimos ci ricorda che nessuna azione resta impunita.

La Favorita arriva nei cinema italiani dal 24 gennaio.