Dure polemiche per Leaving Neverland, il documentario che accusa Michael Jackson di abusi sessuali

I legali parlano di ennesimo tentativo di screditare l'artista con falsità infondate, quando la stessa FBI ricorda che il Re del Pop fu assolto da tutte le accuse


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Con la notizia della partecipazione al Sundance Film Festival del 2019, sono esplose dure polemiche per Leaving Neverland, il documentario che riprende ancora una volta il caso dei presunti abusi sessuali di cui era accusato Michael Jackson, il Re del Pop scomparso a Los Angeles il 25 giugno 2009. Il regista Dan Reed ha riportato in due puntate per un totale di 233 minuti le testimonianze di due persone ancora ignote che sarebbero state abusate sessualmente dal cantante negli anni in cui si trovava all’apice del suo successo.

Secondo la sinossi riportata sul sito ufficiale del Sundance e ripresa da Rolling Stone: «Al picco del successo, Michael Jackson instaurò relazioni con due ragazzi, di 7 e 10 anni, e con le loro famiglie. Adesso sono adulti, e raccontano la storia degli abusi subiti da Jackson, e di come sono riusciti a superarli ad anni di distanza». Le dure polemiche per Leaving Neverland arrivano principalmente da un portavoce del Re del Pop: «Questa è un’altra produzione disgustosa, un tentativo patetico di fare denaro ai danni di Michael Jackson». Il portavoce si riferisce principalmente all’immagine che compare nel tweet del Sundance Film Festival, che ritrae l’autore di Thriller in compagnia del coreografo Wade Robson, oggi 36enne: «Wade Robson e James Safechuck hanno già testimoniato sotto giuramento, e hanno detto che Michael Jackson non ha fatto niente di inappropriato. Le cause milionarie intentate da Safechuck e Robson sono state archiviate, e questo cosiddetto “documentario” è l’ennesimo tentativo di rivangare accuse datate e screditate. È incredibile che un regista professionista si sia fatto coinvolgere in questo progetto».

Le dure polemiche per Leaving Neverland arrivano anche nei commenti al tweet postato dal Sundance Film Festival, dove gli utenti ricordano che la stessa FBI, sul sito istituzionale, riporta che Michael Jackson fu assolto da tutte le accuse: «Fu dichiarato innocente da un tribunale e dopo dieci anni di indagini l’FBI non trovò niente. Niente di ciò che la stampa e i media dicevano di lui». Il film documentario sarà presentato il 25 gennaio nella categoria Special Events. Numerosi utenti, ancora, invitano al boicottaggio o gridano a gran voce di ritirare il film. Le dure polemiche per Leaving Neverland continuano con i legali della famiglia Jackson, raccolte dal Daily Mail: «Si tratta dell’ennesimo rifacimento di accuse infondate e già smentite».