Tassa sui videogiochi violenti? Gli Stati Uniti mettono nel mirino i rating elevati

In Pennsylvania c'è chi ha un conto aperto con i videogiochi maggiormente violenti

videogiochi violenti Call of Duty

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Il mondo è bello perchè è vario. Una frase che calza a pennello anche all’universo dei videogiochi, visto il panorama assolutamente vasto di titoli della più disparata risma che affollano in ogni dove gli scaffali fisici e digitali. Un catalogo sconfinato da cui attingere per soddisfare le proprie voglie videoludiche, e saziare la fame di nuove avventure. Chiaramente non tutti i titoli sono adatti a ogni tipologia di giocatore, con il sistema di rating (in europa è il PEGI, ndr) che consente di avere subito una panoramica chiara ed esaustiva del tipo di contenuti presenti nei videogiochi che andremo ad acquistare. Un vero e proprio faro nella notte anche per quei genitori poco avvezzi al mondo dei videogiochi che vogliono avere sempre sotto controllo quello che passa sugli schermi dei propri pargoli, al fine di evitargli l’esposizione a contenuti inappropriati in relazione all’età.

Quello che è evidente è che l’industria videoludica, nell’ultimo periodo, abbia spostato le proprie attenzioni verso i prodotti dal rating maggiormente elevati. Questo si traduce in un grado di violenza su schermo maggiore rispetto agli scorsi decenni, e chiaramente non poteva mancare una reazione anche dal mondo politico.

In particolar modo gli Stati Uniti (nella fattispecie la Pennsylvania) si apprestano a mettere sotto torchio i videogiochi dal rating più elevato: il repubblicano Christopher Quinn ha presentato infatti una legge che prevederebbe l’imposizione di una tassa sui titoli violenti. Il completamento dell’iter porterebbe all’attivazione di un’imposta pari al 10% del costo effettivo dei videogiochi, che immancabilmente andrebbero a pesare direttamente sulle tasche degli acquirenti.

Si prospettano insomma tempi duri per i videogiochi violenti in Pennsylvania, con l’approvazione della legge che potrebbe creare un pericoloso precedente per il media videoludica anche nel resto del mondo: di certo l’attivazione degli Stati Uniti non passerebbe inosservata negli altri paesi, che in breve tempo si attrezzerebbero per equiparare la situazione.

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