Recensione Assassin’s Creed Odyssey, Ubisoft insegna l’epica ellenica

Un vero e proprio tuffo nel passato per il publisher transalpino, che sbarca nell'Antica Grecia

assassin's creed odyssey

INTERAZIONI: 61

Confrontarsi con un titolo del calibro di Assassin’s Creed Odyssey non è di certo mai facile: la serie che reca il marchio di Ubisoft ha infatti attraversato oltre due lustri e altrettante ere videoludiche (l’esordio lo si ebbe nell’ormai lontano 2007 su PS3, Xbox 360 e PC, ndr), e chiaramente diversi sono stati i cambiamenti che la saga ha affrontato nel corso del tempo. La vera e propria variazione della rotta impostata la si è avuta però con il predecessore del titolo che ci apprestiamo a recensire, vale a dire Assassin’s Creed Origins: un cambio che definire epocale non è di certo un delitto, e che era palese avrebbe avuto ripercussioni importanti sulla storia futura del franchise. O sarebbe meglio dire quella passata?

Una scelta che ti cambia la vita

La prima cosa da fare in Assassin’s Creed Odyssey è quella di scegliere di quale personaggio si vuol vestire i panni: due le opzioni a disposizione degli utenti, che potranno selezionare a proprio piacimento un alter ego maschile (Alexios) oppure uno femminile (Cassandra). Una scelta sostanzialmente fine a se stessa, dal momento che la struttura narrativa confezionata dagli sviluppatori non subisce cambiamenti di sorta, rendendo il tutto un fattore puramente estetico che sposi al meglio i gusti dei giocatori. Le promesse di Ubisoft però non le dimentichiamo: il publisher transaplino parlava di un grandissimo ventaglio di opzioni a disposizione per quanto concerne il dipanarsi della trama, che avrebbe assunto una direzione piuttosto che un’altra a seconda delle scelte operate nel corso delle proprie peripezie. Non deludono le aspettative gli addetti ai lavori, che hanno concesso ai giocatori tantissima libertà di manovra tanto nelle azioni da poter compiere in giro per il mondo di gioco quanto nei dialoghi con gli NPC: qui infatti gli utenti potranno di fatto indirizzare la propria condotta etica e morale, operando scelte in grado di influenzare progressivamente il corso degli eventi, legando maggiormente con alcuni personaggi che risulteranno molto utili in un secondo momento e portando quindi Assassin’s Creed Odyssey a concludersi con uno dei nove diversi finali appositamente confezionati.

Chiaramente la narrazione di questo nuovo capitolo della saga si discosta in maniera radicale rispetto ai precedenti episodi. Il collocamento temporale antecedente la creazione della setta degli assassini (431 a.C.) ha infatti garantito a sviluppatori e sceneggiatori una libertà d’azione pressochè assoluta, e questo si traduce nella pratica in un’immersione praticamente totale nel mondo di gioco ellenico confezionato per questo episodio: i tempi all’esterno dell’Animus sono ridotti all’osso, e questo permette di godere appieno e senza interruzioni di sorta dei panorami della Grecia arcaica. Panorami che, come insegna la storia (prima ancora del gioco) erano scossi all’epoca dai conflitti intestini tra la città di Atene e quella di Sparta: una guerra senza quartiere che gli utenti saranno chiamati a combattere nelle vesti di un mercenario, schierandosi dalla parte di chi riteranno più opportuno di volta in volta (e non senza lauto compenso, ndr).

Guerrieri per tutti i gusti

Il punto nevralgico dell’esperienza ludica di Assassin’s Creed Odyssey arriva chiaramente nel momento preciso in cui si comincia a solcare il suolo ellenico che farà da stage alle peripezie dei giocatori. Come lecito attendersi, anche in questo capitolo la componente ruolistica riveste un compito di grandissima importanza: sviluppare adeguatamente le abilità del proprio alter ego digitale sarà fondamentale per aver ragione degli scontri con la più vareigata risma di nemici, da quelli umani (controllati sempre dalla CPU) alla selvaggina (più o meno aggressiva). Chiaramente essenziali per procedere nel level up saranno i punti esperienza – raccattabili tanto completando la quest principale quanto scovando le missioni secondarie distribuite in giro per l’enorme mappa di gioco – con i nuovi livelli che permetteranno di accedere via via a un armamentario sempre più ricco e variegato e dalle specifiche uniche che avranno ripercussioni importanti sullo stile di gioco adottato dagli utenti. Qualora si vorrà agire furtivamente, meglio potenziare quindi le abilità da assassino, utili per uccisioni rapide e silenziose che non allertino l’intero avamposto in fase d’assalto. Non bisogna dimenticare però di pompare adeguatamente le abilità da guerriero, utili a cavarsi d’impaccio dalle situazioni maggiormente “affollate” (i due contro uno sono all’ordine del giorno, ndr), mentre le skill da cacciatore risulteranno essenziali per incamerare elementi utili al potenziamento delle armi e delle armature a propria disposizione.

Altro aspetto del gameplay da non sottovalutare assolutamente è quello caratterizzato dalla componente navale di Assassin’s Creed Odyssey. Il titolo Ubisoft si fa forte di una mappa di gioco fortemente caratterizzata da sezioni marittime: le numerose isole dell’arcipelago ellenico saranno comodamente raggiungibili in una manciata di minuti, sebbene le acque del Mar Egeo non siano prive di insidie: le scorribande dei pirati, così come le aggressioni da parte delle diverse fazioni in lotta per la supremazia totale, saranno all’ordine del giorno, e soltanto potenziando adeguatamente la propria imbarcazione (investendo ingenti quantità di materiali) e sfruttando le giuste strategie d’attacco si riuscirà a portare a segno un abbordaggio degno dei migliori bucanieri dei sette mari.

Conclusioni

A fare da corredo a un gameplay tanto magnetico quanto quello di Assassin’s Creed Odyssey ci pensa un comparto tecnico che, per quanto non brilli in senso assoluto, offre indubbiamente spunti interessanti. Per quanto infatti la realizzazione tecnica di alcuni personaggi secondari possa risultare non eccelsa, a vincere su tutta la linea sono gli sconfinati colpi d’occhio offerti dai panorami del gioco: scorci suggestivi da scogliere a strapiombo sul mare si alternano a paesaggi bucolici dove agricoltori sono intenti nella raccolta delle olive. Il comparto audio dal canto suo si fregia di una performance incredibile, caratterizzata da una localizzazione italiana di pregevole fattura che esalta le narrazioni di Ubisoft. In sostanza Assassin’s Creed Odyssey risulta quindi essere un prodotto ampiamente fruibile da un pubblico assai vasto grazie alla libertà di cui gode la trama, e che promette innumerevoli ore di divertimento totale in giro per il mondo greco arcaico.

Pro

Contro

VOTO FINALE: 9/10