Quattro aspetti di Assassin’s Creed Odyssey da cambiare per ambire alla perfezione

Piccole pecche che avrebbero meritato un trattamento diverso nel nuovo capitolo della serie: punti di partenza per il prossimo episodio?

assassin's creed odyssey

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L’arrivo di Assassin’s Creed Odyssey sul mercato è stato salutato in maniera indubbiamente calorosa: il nuovo capitolo della saga curata da Ubisoft si discosta da quelli che sono i canoni classici per tuffarsi in un passato ancor più remoto, nonché distante anche narrativamente parlando (si tratta di un periodo storico antecedente la fondazione della setta degli assassini, ndr). Tanta quindi la libertà di manovra concessa agli addetti ai lavori, che in Assassin’s Creed Odyssey hanno potuto dare sfogo alla propria inventiva: questo ovviamente si è tradotto in una serie di innesti, a livello di feature, assolutamente interessante sotto il profilo ludico, sebbene alcuni aspetti del gioco avrebbero magari meritato un maggiore approfondimento. Non stiamo ovviamente dicendo che Assassin’s Creed Odyssey deluda le aspettative, chiariamoci: stiamo semplicemente dicendo che magari su determinati aspetti gli sviluppatori non ci sono andati “giù pesante” come avrebbero potuto.

Innanzitutto la scelta del personaggio all’inizio dell’avventura non risulta essere tanto incisiva quanto ci si potrebbe attendere: Alexios e Kassandra convivono in egual misura nell’ecosistema ludico di Assassin’s Creed Odyssey, e selezionare l’uno o l’altro per la propria avventura non apporterà cambiamenti alla trama di gioco o al gameplay, risultando quindi una mera scelta tra personaggio maschile e personaggio femminile.

Altra piccola pecca potrebbe essere rappresentata dalle dinamiche delle missioni secondarie del gioco: sebbene siano tante e disseminate in lungo e in largo per il mondo di gioco, queste sostanzialmente chiederanno la ripetizione di uno stesso iter (accettazione dell’incarico, viaggio versi la destinazione, uccisione bersaglio e ritorno per la riscossione della ricompensa, ndr). Certo, le trame che fungono da collante all’esperienza ludica sono simpatiche e ben strutturate, ma potrebbero non essere abbastanza per scacciare il senso di ripetitività.

Meno “invadente” rispetto ai precedenti capitoli della saga è risultato essere lo switch tra epoca storica passata e modernità: una scelta ben precisa quella di Ubisoft, che evidentemente ha voluto dare maggiore continuità alla vita dei due protagonisti del gioco, sebbene questo sia stato uno degli elementi da sempre caratterizzanti della serie.

Uno degli aspetti forse meno curato sotto il profilo delle scelte multiple nei dialoghi è quello delle relazioni: per riuscire a far breccia nel cuore di chi ci sta di fronte basterà infatti completare le missioni di quel personaggio e scegliere sempre l’opzione contrassegnata dal cuore (per quanto smielata e magari anche fuori contesto possa risultare, ndr). Il risultato è assicurato.

Chiaramente si tratta di piccoli nei che non inficiano il buon lavoro svolto dagli sviluppatori su Assassin’s Creed Odyssey, che resta un titolo caldamente consigliato.

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