Lily Allen vittima di abusi sessuali da parte di un discografico: “Non ho denunciato perché messa a tacere”

La cantante inglese Lily Allen vittima di abusi sessuali da parte di un manager che ha tentato di stuprarla, il racconto nella sua autobiografia


INTERAZIONI: 56

Anche Lily Allen vittima di abusi sessuali: alla lunga lista di donne molestate e abusate che stanno trovando il coraggio di raccontare (e in molti casi denunciare all’autorità giudiziaria) le violenze subite si aggiunge ora la popstar inglese.

Dopo aver pubblicato il suo quarto album in carriera No Shame, la Allen sta per rilasciare una biografia intitolata My Thought Exactly che vedrà la luce il 20 settembre. In un’intervista al Guardian, che ne ha pubblicato uno stralcio in anteprima, la cantante ha raccontato il tentato stupro perpetrato su di lei da un uomo che appartiene al mondo della discografia.

Lily Allen ha dichiarato di non aver rivelato il nome del manager del settore discografico che ha tentato di stuprarla, nonostante volesse farlo, perché l’editore del libro le ha consigliato di evitare adducendo “motivi legali“.

La cantante ha raccontato al Guardian l’episodio che le è accaduto anni fa dopo una festa durante la quale aveva bevuto molto, quando un dirigente si è offerto di accompagnarla in una camera d’albergo perché riposasse, ma poi ha tentato di abusare di lei.

Mi sono svegliata alle 5 del mattino perché sentivo qualcuno vicino a me che premeva il suo corpo nudo contro la mia schiena. Ero anch’io nuda… Potevo sentire qualcuno che cercava di penetrarmi e picchiarmi come se fossi in un club di spogliarelliste. Mi sono allontanata il più velocemente possibile, sono saltata giù dal letto, ho recuperato i miei vestiti sul pavimento e sono scappata dalla sua stanza alla mia.

Sempre nell’intervista, la Allen ha confessato di essersi sentita in colpa per quelle molestie perché aveva bevuto e di essersi sentita frustrata dal fatto di non aver affrontato né denunciato l’uomo col quale ha poi continuato a lavorare durante la sua carriera.

La cantante spiega di essere stata “messa a tacere” perché il suo aggressore “aveva più potere e denaro” e di quanto temesse “di essere etichettata come una donna isterica e difficile“.

Speravo che non avrebbe approfittato della mia debolezza. Mi sentivo tradita. Mi vergognavo. Mi sentivo arrabbiata. E confusa.

Secondo la cantante, BBC Radio 1 ha ostacolato la programmazione del suo singolo Trigger Bang dopo che la cantante aveva rifiutato di presentarsi in studio perché certa che avrebbe incontrato il suo aggressore.

Da madre di due bambine, la popstar spera che la prossima generazione sia più coraggiosa nel denunciare e decida di non accettare questo “comportamento predatorio” da parte degli uomini.

Proviamo a insegnare alle nostre figlie a essere più forti e più resilienti, più che essere grati, più insistenti nell’essere prese sul serio e nel dire dei ‘no’ più importanti.