Il messaggio di Ermal Meta tra musica e gavetta senza social e talent: “Il mondo non è nostro”

Arriva il messaggio di Ermal Meta tra musica e nuove generazioni: "La cultura genera bellezza".

messaggio di ermal meta

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Il messaggio di Ermal Meta si rivolge forte e chiaro alle nuove generazioni. L’artista, sentito da Cosmopolitan, ha raccontato dei suoi esordi e dei motivi che lo spingono a scrivere musica, con un occhio puntato verso il futuro.

Figlio d’arte, con una mamma violinista grazie alla quale si è avvicinato alla musica, Ermal Meta ripercorre tutti i passi che l’hanno condotto al successo, senza dimenticare i momenti bui nei quali ha pensato di continuare a lavorare scrivendo per altri artisti.

“Ho combattuto a lungo, passando da un locale all’altro, cercando di costruire qualcosa nel tentativo di impormi, ora la stanchezza è l’ultimo dei miei pensieri, perché fino a che avrò la possibilità darò gas”

Lunghissimo il tour che ha concepito per Non abbiamo armi, suo ultimo disco di inediti nel quale è compresa anche Non mi avete fatto niente, con la quale ha trionfato all’ultimo Festival di Sanremo in duetto con Fabrizio Moro.

Tanti i motivi che lo spingono a scrivere con spontaneità, con un affinamento iniziale piuttosto grezzo e che mantenga tutte le caratteristiche emozionali sentite al momento del concepimento del brano.

“Lascio tutte le imperfezioni, le emotività, è un momento di vita, una sorta di fotografia tridimensionale a cui tengo, per questo non correggo, lascio così com’è, i dischi li puoi registrare e c’è sempre un asso nella manica, ma nei live sei tu, non puoi barare”.

Ermal Meta non nasconde neanche la paura provata sul palco del Mediolanum Forum di Assago, nel quale per la prima volta ha suonato di fronte a un pubblico di 10000 persone, presenti solo per lui. L’adrenalina ha poi preso il posto del timore di deludere, sfumato nel concerto con il quale ha dato avvio alla lunga lista di date che ha concepito per il nuovo tour.

Il messaggio arriva quindi forte e chiaro ed è anche rivolto alle nuove generazioni alle quali dobbiamo lasciare qualcosa in eredità e di un mondo che non ci appartiene.

“Che il mondo non è nostro, e bisogna che le nuove generazioni siano più coscienti e istruiti, la cultura porta alla bellezza, che contiene rispetto e conoscenza, dipende da ognuno di noi. Secondo me la cosa importante non è la musica, ma come la si fa, i contenuti, io non ci penso, quello che sento scrivo, con semplicità”.