Dead Cells Recensione per Nintendo Switch: un mix riuscito

Vi farà arrabbiare. Vi farà esultare: questo è Dead Cells.

Dead Cells

INTERAZIONI: 7

Dead Cells non è un gioco come tanti: si innesta all’interno di precisi generi e sotto-generi videoludici molto attuali. Abbiamo provato la versione Nintendo Switch, forse la più versatile dato che è possibile giocarlo anche in mobilità. Chi frequenta poco il vasto mondo dei giochi indie si troverà davanti a nomi e generi videoludici mai sentiti prima: Metroidvania, Roguelike (o lite, ci sono differenti scuole di pensiero), addirittura Souls-Like (o lite anche in questo caso) vi dicono qualcosa? Probabilmente no: Dead Cells può essere ascritto proprio a questi generi, sposandone (e fondendone) in parte molte delle meccaniche di gioco.

In breve: per Metroidvania si intendo un sotto-genere videoludico di azione e avventura, composto dai nomi delle famosissime serie Metroid e Castelvania. Solo leggendo questi due nomi capirete, bene o male, le meccaniche alla base di Dead Cells. Roguelike invece indica un tipo di gioco che ha in comune particolari meccaniche come la morte permanente e le mappe casuali, tra le altre cose. Di Souls-like se ne è parlato sicuramente di più, sono i giochi che, seppur estranei alla saga dei Souls, presentano delle meccaniche simili (un esempio l’abbiamo recensito recentemente, è Salt and Sanctuary). Bene, Dead Cells mescola e combina molti degli elementi appena descritti.

Cellule Morte

Dead Cells è un gioco di cui si parla da mesi, dato che è stato disponibile in accesso anticipato da più di un anno su Steam. Non contenti di aver pescato da sottogeneri come Metroidvania e Roguelike, in molti parlano di un’ulteriore fusione (sì, creando un vero e proprio sotto-sotto-genere), generando un cosiddetto Roguevania, che sposa fondamentalmente due filosofie di gioco all’apparenza differenti. Tutto questo preambolo per dire una cosa molto semplice: Dead Cells funziona, è divertente, impegnativo, insomma è un ottimo titolo, al di là dell’ormai pornografia dei sotto-generi videoludici.

La storia è fondamentalmente accessoria: impersoniamo un ammasso di cellule morte, un personaggio senza volto, che si trova in un umido dungeon con molte domande e pochissime risposte. Quello che tocca fare è procedere, inizialmente scegliendo tra un’arma da lancio, l’arco, o uno scudo. Con visuale in due dimensioni e stile grafico in pixel art, una spada e ovviamente il salto, si dovrà procedere nei 13 livelli che compongono il castello da cui bisogna fuggire, magari con qualche risposta in più sul proprio passato e sui motivi della propria reincarnazione. Durante i livelli infatti si potrà accedere a stanze con informazioni, parlare con vari personaggi ma sarà fondamentalmente il giocatore a unire i pezzi per ricostruire la storia, che fa comunque da sfondo a un gameplay importante.

Un gameplay molto profondo

Al di là dei cambiamenti apportati dall’accesso anticipato alla release finale, a noi interessa giudicare la versione Nintendo Switch per come questa si differenzia da quelle prettamente “casalinghe”. Il gameplay di Dead Cells è parecchio stratificato: si potranno portare con sé due armi differenti, una a lunga gittata (arco, coltelli da lancio, successivamente palle di fuoco e molto altro), da mischia come spade e uno scudo. Ci sono solo due particolari decisamente importanti da sapere prima di iniziare a giocare

La prima: se si perde tutta l’energia e quindi si viene uccisi si riparte daccapo. Sì, dal primo dungeon, anche se siamo arrivati al settimo. Se vi sembra piuttosto crudele come meccanica in effetti lo è, ma più si ricominciano i livelli e più si è esperti. Inoltre non si ricomincia proprio da zero, dato che le conquiste e miglioramenti fatti durante la partita permangono.

La seconda: una volta morti si torna al primo dungeon, sì, ma noterete qualcosa di diverso: il livello è differente! Questo perché in Dead Cells i dungeon e livelli sono generati in maniera procedurale, quindi cunicoli, rampe e stanze non saranno mai posti nella stessa successione della volta precedente. Insomma non vi annoierete mai a rifare un livello, perché, a parte i colori ed elementi stilistici, avrà una struttura diversa ad ogni run.

Si procede quindi combattendo, raccogliendo oggetti, potenziamenti, anime dei nemici e molto altro da poter spendere nei livelli o dai commercianti che di tanto in tanto incontreremo. Ogni giocatore può decidere il proprio stile di attacco potenziando o meno certe caratteristiche come la tattica, brutalità ed altro, legate a certi tipi di armi e incantesimi. L’equipaggiamento oltre le armi comprende anche oggetti come torrette o bombe, insomma può essere estremamente vario per un approccio diversificato al combattimento. Possiamo affrontare un nemico lanciandogli un incantesimo di fuoco che lo consuma a poco a poco, oppure parare i colpi con lo scudo, saltargli alle spalle e ucciderlo con la spada.

La varietà dei nemici poi è ottima, da quelli davvero deboli incontrati inizialmente ad altri veloci e che si teletrasportano. Ci sono anche nemici volanti e boss di fine livello, anche se da questo punto di vista la varietà non è eccezionale.

Dead Cells è anche bello da vedere (e da ascoltare)

Abbiamo già citato la splendida pixel art che caratterizza Dead Cells, ma si deve sottolineare anche la cura nelle animazioni e collisioni con gli elementi di gioco, molto precise. Anche la colonna sonora riveste un ruolo importantissimo nell’economia di gioco e nell’immersione, davvero una perla per un titolo del genere. La si può comprare addirittura a parte in vinile, questo per far capire quanto lo sviluppatore si sia impegnato anche su questo fronte.

Dead Cells su Nintendo Switch è estremamente giocabile sia in modalità portatile che casalinga. L’interfaccia è sempre chiara ed è perfetta per il gioco in mobilità, ovviamente il gioco risulta ancora più godibile su schermi grandi, magari con un buon impianto audio vista l’eccelsa colonna sonora. Da segnalare per questa versione specifica dei cali di frame rate di tanto in tanto, soprattutto quando ci sono tanti nemici a schermo, ma lo sviluppatore è già al lavoro per risolvere questo problema.

Se cercate un gioco sfidante e amate anche solo uno di questi sotto-generi, Dead Cells è altamente consigliato.

PRO

– Veste grafica in pixel art molto accattivante
– Ottimo livello di sfida
– Colonna sonora che ricorderemo nel tempo

CONTRO

– Ci aspettavamo qualcosa in più riguardo i Boss
– Sporadici cali di frame rate

VOTO: 9 SU 10