Altro dito puntato contro Iliad Italia: il Governo sta indagando sulle SimBox

Senza tregua Iliad Italia: questa volta dovrà vedersela col Governo circa le modalità di vendita delle proprie SIM


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Un’altra gatta da pelare per Iliad Italia, questa volta legato alle modalità di vendite delle SIM, che, a detta di Annamaria Parente potrebbe non rispettare le normative antiterrorismo. Secondo quanto riportato da ‘mondomobileweb.it‘, la senatrice e VP della commissione Lavoro ha posto la questione ai ministri dello Sviluppo Economico, con l’obiettivo di chiarire la posizione del quarto gestore nazionale. In definitiva, sarebbe da appurare le modalità di vendita delle SIM, sia sul web che attraverso i vari SimBox sparsi sul territorio nazionale.

La senatrice si dice convinta che tali procedimenti non rispettino la normativa prescrivente la regolare identificazione del soggetto (dati anagrafici e documento di identità in corso di validità, che possa valere come forma di riconoscimento inequivocabile) all’attivazione del nuovo numero di telefono. Il rischio quale potrebbe essere? Semplicemente quello di vedere commercializzate, e quindi in distribuzione, delle SIM che i malviventi utilizzerebbero per fini illeciti (dai reati meno invasivi a quelli più catastrofici rappresentati dalle forme di terrorismo). Iliad Italia ci ha tenuto a precisare alcune cose, spedendo al mittente ogni possibile accusa, ed affermando che le SIM non vengono attivate prima di un accurato controllo dell’identità del compratore.

Nell’attesa che la situazione sia chiarita ogni oltre ragionevole dubbio, com’è giusto e doveroso che sia, il Ministro Di Maio ha fatto sapere di aver inoltrato delle prescrizioni al quarto gestore nazionale di origini francesi così da salvaguardare il rispetto della normativa in termini di antiterrorismo. Un discorso su cui torneremo senz’altro, non appena verranno effettuati tutti i controlli del caso e si potrà stabilire con certezza l’epilogo di tutta la vicenda. Voi sentite di schierarvi dalla parte di Iliad Italia, oppure ritenete fondante le preoccupazioni sollevate (almeno in parte) dalla senatrice Annamaria Parente? Esprimete la vostra opinione attraverso il box dei commenti sottostante.