The Crew 2 Recensione, il Coast to Coast a tutta birra di Ubisoft

Il publisher transalpino torna sulla scena dei racing game con un solo obbiettivo: il riscatto!

The Crew 2 Wallpaper

INTERAZIONI: 7

Una prova indubbiamente ardua quella a cui era chiamato The Crew 2, l’atteso nuovo capitolo della serie targata Ubisoft che esplora l’universo dei racing game di stampo arcade. La necessità primaria era infatti quella di far dimenticare le defaillance del primo episodio, afflitto al lancio da numerosi problemi che sono stati poi risolti in corso d’opera. Il publisher transalpino è ormai rinomato per le correzioni a mesi di distanza dalla release, con i suoi titoli che hanno visto le diverse community crescere in maniera esponenziale (e, a dirla tutta, anche in modo innaturale: si veda Rainbow Six Siege, ndr): non ha fatto eccezione il predecessore di The Crew 2, che ha costruito, mattoncino dopo mattoncino, una fanbase di tutto rispetto. Ovviamente, nonostante gli sforzi profusi, era necessario un cambio di rotta deciso, e questo non poteva non materializzarsi nella forma di un titolo tutto nuovo curato dai ragazzi di Ivory Tower. Un colpo di spugna indispensabile per ripartire da zero con tutti i buoni propositi del caso, pronti ad andare da subito a tavoletta.

A ognuno il suo elemento

Un punto di rottura netto rispetto ai naturali esponenti del genere racing game marcatamente arcade è dato dall’assenza di una trama a fungere da collante alle vicissitudini dei videogiocatori. In The Crew 2 gli utenti avranno il solo scopo di raggiungere la popolarità suprema sui social network, con le peripezie nel corso degli eventi che avranno ripercussioni importanti sul numero dei follower che seguiranno le gesta dell’alter ego digitale. Al migliorare della popolarità conseguirà lo sblocco di mezzi dalle prestazioni sempre maggiori, in un crescendo esponenziale che permetterà di mettersi al volante di veri e propri bolidi rombanti, pronti a sbaragliare qualsiasi tipo di concorrenza.

Il punto di forza di The Crew 2 è senza alcun dubbio insito nella sua natura totalmente ibrida. Ibridazione che è garantita dalla presenza della più variegata risma di veicoli tutti pilotabili, che vanno dai canonici mezzi terrestri a quattro e due ruote a quelli acquatici, con la possibilità anche di librarsi in aria nei cieli in cabina di pilotaggio. Passare da un mezzo all’altro sarà semplice, intuitivo e dinamico, con gli Ivory Tower che hanno pensato bene di garantire una fluidità senza precedenti a tutto vantaggio dell’azione di gioco. Basteranno infatti poche e rapide pressioni sul pad per passare dal volante di un bolide fiammante alla cloche di un velivolo leggero, pronti a disegnare figure nei cieli statunitensi.

Il troppo storpia

Parzialmente ingolfato è risultato essere, nel corso della nostra prova, il gameplay di The Crew 2. La fisica dei veicoli rispetta le velleità arcade della produzione made in Ubisoft, sebbene alcuni elementi risultino essere chiaramente più riusciti di altri. L’esempio lampante arriva nell’ambito delle due ruote, con gli eventi su asfalto che restituiscono sensazioni più gradevoli rispetto a quelli off road, dove le moto risultano essere inspiegabilmente “appesantite” nelle fasi di salto. Le vetture dal canto loro appaiono essere improntate all’accelerazione totale (e come loro anche le imbarcazioni), con la decelerazione che è sufficiente ad affrontare anche le curve più insidiose, e con il pedale del freno che è ampiamente sconsigliato in virtù di una gestione dei “rimbalzi” sugli ostacoli presenti sul percorso che premia fin troppo la spregiudicatezza dei piloti. Migliore la situazione per quanto concerne i velivoli, che appaiono adeguatamente leggeri e manovrabili, con i comandi che sono stati evidentemente semplificati a tutto vantaggio della spettacolarità delle evoluzioni.

Ad affiancare un sistema di guida che non spicca per performance ci pensa il sistema di customizzazione dei veicoli forse un pelino troppo generoso che, per quanto genialmente ottimizzato per rappresentare quello di un MMO (con pezzi dai diversi colori e dalla diversa “rarità”) finisce per portare ad un upgrade forse eccessivamente verticale se relazionato alla progressione all’interno del titolo. Questo conduce ovviamente a un esaurimento troppo repentino dell’esperienza, con i giocatori che riescono a portare al massimo delle prestazioni i propri mezzi nel giro di una manciata di ore. Non migliora la situazione un end game che al momento offre pochi spunti ludici, con gli Ivory Tower che sono chiamati agli straordinari per invertire la tendenza in futuro.

Nord – Sud – Ovest – Est!

Un mondo di gioco che, come nel predecessore, porterà gli utenti a visitare gli angoli più diversi degli Sati Uniti d’America. Anche in The Crew 2 il suolo a stelle e strisce viene infatti riproposto (con i canonici ridimensionamenti) in tutto il suo splendore, e offre delle macro aree dalla morfologia completamente diversificata: è stato infatti riproposto tutto il feeling di città iconiche del calibro di Los Angeles, New York e San Francisco, con un occhio di riguardo che è andato anche a Las Vegas, Miami e Detroit. Location che permettono agli utenti di mettere alla prova le proprie abilità in contesti assolutamente diversificati tra loro, con sfide sempre mirate a soddisfare la voglia di esplorare gli ambienti di gioco. Buono il comparto tecnico che regge la produzione Ubisoft, con le città che appaiono vivide e lucenti, complice anche l’ottima gestione delle fonti luminose, che si rifrangono sulle carrozzerie dei veicoli e generano l’accecante lens flare, tanto fastidioso nel corso delle evoluzioni quanto soddisfacente per chi saprà apprezzarne il sapiente utilizzo. L’intelligenza artificiale che anima gli altri piloti in pista è fin troppo competitiva, con l’effetto elastico che rischia di vanificare anche gare perfette, con punizioni eccessive per singole sbavature nelle ultime curve.

Conclusioni

Non si può certo dire che The Crew 2 sia un titolo che tradisce le aspettative, sebbene dai ragazzi di Ubisoft ci si sarebbe aspettata qualche cosina in più, visti i passi falsi compiuti col predecessore. Di cose da sistemare ce ne sono, e gli aggiornamenti previsti per il prosieguo dell’anno si prefiggono di apportare al titolo quegli elementi che ad oggi risultano essere lacune gravose per un racing game del 2018, con l’esempio lampante che è rappresentato dal PvP, in arrivo alla fine di quest’anno.

Certo, il supporto costante degli sviluppatori è garantito da un planning che prevede il rilascio di contenuti gratuiti per tutti gli utenti, con il Season Pass che concede una “corsia preferenziale” in termini meramente temporale per quanto concerne l’accesso anticipato alle feature in questione.

Pro

Contro

VOTO FINALE: 7.5/10