Ermal Meta in giallo per Giulio Regeni, il ricercatore ucciso in Egitto

Ermal Meta in giallo per Giulio Regeni: l’artista italiano ha indossato una maglietta gialla in occasione del concento che si è tenuto a Villa Manin di Codroipo (Udine) sostenendo la causa #giallopergiulio.

Il 25 gennaio 2016 Giulio Regeni si è aggiunto ai nomi dei tanti egiziani vittime di sparizione forzata. Il 3 febbraio 2016 è giunta la notizia della sua morte in Egitto, dopo essere stato torturato.

Giulio Regeni era un ricercatore italiano proveniente da Fiumicello (Udine), scomparso a Il Cairo più di due anni fa. Si trovava in Egitto per studiare le associazioni sindacali egiziane e la sua morte è ancora avvolta nel mistero. Due anni dopo, le autorità egiziane non rivelano ancora i nomi di chi ha ordinato, eseguito e di chi continua a coprire l’omicidio e la tortura di Giulio Regeni il cui corpo è stato ritrovato in un fosso di una zona della periferia con segni di torture, bruciature di sigarette e ferite da taglio.

“Noi proseguiamo a coltivare una speranza: che quell’insistere giorno dopo giorno a chiedere la verità, quelle iniziative che quotidianamente si svolgono in Italia e non solo producano il risultato che attendiamo: l’accertamento delle responsabilità per la sparizione, la tortura e l’uccisione di Giulio. Quella verità la deve fornire il governo egiziano e deve chiederla con forza quello italiano”.

Queste le parole di Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.

Anche Matteo Salvini, in una recente visita in Egitto, ha chiesto al presidente egiziano Abd Al Fattah Al Sisi che venga fatta luce sull’omicidio di Giulio Regeni ma entrambi gli appelli al momento non sono stati accolti.
Sono attivi sui social network diversi spazi per chiedere verità per Giulio Regeni.

Sull’account Twitter @GiulioSiamoNoi, è apparsa un’immagine del cantautore Ermal Meta con una t-shirt gialla a sostegno della causa.