Tutti coloro che hanno assistito alla conferenza Ubisoft dell’E3 2018 sapranno che l’ambientazione prefissata per The Division 2 sarà Washington DC. La capitale degli Stati Uniti d’America si presta infatti a set delle operazioni del nuovo capitolo della serie curata dal publisher transalpino, dopo che il capostipite aveva portato gli utenti a zonzo per le strade di una New York semi deserta e parzialmente abbandonata.
Le differenze morfologiche dell’ambientazione di The Division 2 saranno tante, e offriranno ovviamente spunti ludici totalmente diversi. Se infatti nel primo capitolo della serie quello proposto ai giocatori era sostanzialmente un dedalo di strade tra i palazzi e i grattacieli dello skyline di New York, in questo sequel la storia sarà totalmente diversa: Washington DC, per quanto più piccola, offrirà una varietà di situazioni che consentiranno di approcciare all’esperienza in maniera totalmente diversa, con parchi e foreste pieni di insidie tutti da esplorare, e con gli immancabili edifici governativi, vera e propria icona della capitale degli USA, che offriranno nuovi spazi al chiuso da scandagliare alla ricerca di ricompense nascoste.
Ovviamente la scelta dell’ambientazione di The Division 2 non è una mera scelta artistica legata alle possibilità della morfologia urbana di Washington DC, bensì una vera e propria esigenza di stampo narrativo. Il virus del primo capitolo è infatti stato debellato, e ora gli Stati Uniti sono chiamati a ricostruire, sebbene politici ed esercito si siano ritirati in bunker sotterranei, lasciando al popolo l’onere di riportare tutto in carreggiata. Immancabile quindi l’insorgere di nuove tipologie di regime che, come si è visto nei filmati di presentazione del gioco, risultano essere ben poco democratici e per nulla aperti al dialogo, con gli utenti che saranno chiamati a ergersi a paladini degli indifesi.
Ricordiamo che The Division 2 è atteso sul mercato a partire dal 15 marzo 2019 nelle edizioni per PS4, Xbox One e PC.