MotoGP 18 Recensione, il motomondiale di Milestone si rinnova

Nuovi innesti sotto il profilo tecnico per un titolo che si prepara a soddisfare le voglie degli amanti delle due ruote

MotoGP 18 wallpaper

INTERAZIONI: 7

La stagione sportiva della MotoGP è nel pieno del suo svolgimento, con il motomondiale che sta riservando sorprese e controsorprese nel corso delle gare disputate sui circuiti di tutto il mondo. È un’annata che ha visto per ora un Marc Marquez in grande spolvero, e che non a caso guida la classifica con un discreto margine sull’intramontabile Valentino Rossi, secondo, e su Maverick Vinales che segue a pochissima distanza. Ovviamente lo spettacolo televisivo non poteva non essere accompagnato da quello videoludico, e MotoGP 18 trasferisce tutta la potenza dei cavalli motore delle cavalcature meccaniche ai pad degli utenti. Pronti a sfruttare tutti i giri del motore?

Vita da centauro

Immancabile come sempre ad accogliere i giocatori di MotoGP 18 ci pensa la solita carriera, vero punto di forza dell’esperienza ludica targata Milestone. Qui gli utenti avranno l’onere di partire dalla classica RedBull Rookies Cup, una competizione che porterà a concorrere su sette piste del campionato standard al fine di riuscire a strappare un contrattino che consenta di cominciare la scalata alle diverse classi, partendo ovviamente dalla Moto 3. Una carriera che mostra notevoli passi in avanti rispetto al passato, con gli utenti che dovranno tenere bene a mente due cose a partire da questa edizione, vale a dire lo sviluppo della propria moto e la reputazione.

Nel primo caso, numerosi obbiettivi nel corso delle prove di ogni weekend consentiranno di accumulare punti spendibili nel miglioramento meccanico della propria cavalcatura, con cinque parametri da tenere bene in considerazione: motore, freni, sospensioni, telaio e aerodinamica. Ogni scelta preso sotto il profilo dello sviluppo della moto ne modificherà in maniera netta la guidabilità, con i giocatori che potranno quindi perfezionarne le specifiche tecniche in modo che calzino a pennello sul proprio stile di guida.

Tutt’altra storia quella che riguarda la reputazione: qui bisognerà soddisfare le richieste del team su base settimanale e annuale, in modo da scalare le gerarchie e arrivare a ricoprire l’ambito ruolo di primo pilota (fattore che potrebbe spingere le scuderie delle classi maggiori a offrire a loro volta un contratto, ndr). Attenzione però al rovescio della medaglia: mancare diversi obbiettivi di seguito inciderà pesantemente sulla stima che i dirigenti nutrono per voi, con il licenziamento che potrebbe divenire ben più che una mera eventualità.

Insomma, nulla di assolutamente nuovo sotto il sole, ma di certo un buono sprone a vivere appieno l’atmosfera della MotoGP, con motivazioni importanti che spingono a godere di ogni singola sessione dei vari weekend di gara.

Estetica e antiestetica

Se contenutisticamente i ragazzi di Milestone si sono prodigati a rinfrescare moderatamente la propria offerta, è sotto il profilo tecnico che si notano i cambiamenti più importanti. L’Unreal Engine 4 spinge a fondo sull’acceleratore, con una resa grafica che mostra netti miglioramenti rispetto al passato, e con scorci assolutamente suggestivi nel corso delle competizioni soprattutto nell’ambito dei giochi di luce e nei riflessi sulla pista. La cura riposta nella riproduzione digitale deI bolidi di MotoGP 18 non trova però il giusto corrispettivo negli elementi di contorno, troppo spesso raffazzonati o che comunque non lasciano gridare al miracolo: è il caso degli spalti, molte volte conditi da texture fin troppo grezze per il 2018, o ancora delle nuove cutscene inserite in questo capitolo, che mostrano le fasi preparatorie sulla griglia di partenza prima dello start del gran premio o i festeggiamenti finali senza che però queste siano in grado di risultare adeguatamente coinvolgenti. I volti dei piloti, dal canto loro, non dimostrano la verosimiglianza che ci si sarebbe potuti attendere, con tratti dozzinali anche nel caso dei vari Marquez e Rossi.

Ci vuole un fisico bestiale

Un paragrafo a parte lo merita la fisica di MotoGP 18, vera protagonista di questa nuova iterazione della serie. Ogni utente che approccerà al titolo avrà infatti una sfida adatta alle proprie capacità, con i diversi settaggi che si differenziano in Base, Semi Pro e Pro. Ovviamente ogni diverso settaggio offrirà un diverso bilanciamento dei vari aiuti, dal controllo di trazione alla gestione diversificata di freno anteriore e posteriore, fino alla reazione della moto alle sollecitazioni meccaniche e alla consistenza dei danni in seguito alle cadute. Ai livelli di difficoltà massima nulla andrà lasciato al caso, con un’apertura di gas troppo entusiasta che potrebbe costare molto in termini di punti raccolti in gara, vista la prontezza dell’asfalto che non attende altro che baciare i piloti in ogni frangente possibile. A totale discrezione degli utenti sarà invece il tasso di sfida offerto dai Gran Premi di MotoGP 18: l’intelligenza artificiale che governa i piloti sarà liberamente settabile in un range che va da 0 a 120, dove 120 offre una sfida praticamente ai limiti delle possibilità dei veri professionisti. Impossibile quindi annoiarsi quest’anno, con le gare che riusciranno sempre a offrire i giusti stimoli a qualsiasi livello di difficoltà. Certo, non sono tutte rose e fiori quelle disseminate nelle aiuole da Milestone: il comportamento degli avversari digitali risulta in alcuni casi alquanto discutibile, con le entrate in curva molto spesso incuranti della posizione dei giocatori, e che portano a rovinose cadute altrimenti evitabili. Anche le frenate repentine operate in alcuni frangenti rendono difficoltosi i sorpassi, con le traiettorie ideali che vanno abbandonate per evitare collisioni fortuite e catastrofiche.

Conclusioni

Quello che abbiamo avuto modo di provare è insomma un MotoGP 18 che offre il giusto numero di luci e ombre: il lavoro da fare in vista del prossimo anno c’è e non è poco, ma il questo capitolo riesce a elargire la giusta dose di soddisfazioni agli amanti delle due ruote.

PRO

CONTRO

VOTO FINALE: 8/10