L’esibizione di Ermal Meta e Fabrizio Moro all’Eurovision 2018, un inno universale oltre i confini tra nazioni (video)

L'esibizione di Ermal Meta e Fabrizio Moro alla finale dell'Eurovision Song Contest 2018.

Ermal Meta e Fabrizio Moro all'Eurovision 2018

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Ermal Meta e Fabrizio Moro all’Eurovision 2018 incantano Altice Arena di Lisbona, durante la finale del Festival europeo della Canzone.

La coppia di cantautori è salita finalmente sul palco di Lisbona per interpretare Non mi avete fatto niente davanti al pubblico europeo. L’esibizione di Ermal Meta e Fabrizio Moro all’Eurovision 2018 ha spiccato per eleganza e compostezza, oltre che per il messaggio di forte impatto sociale contenuto nella canzone vincitrice del Festival di Sanremo. I due cantanti hanno chiuso la Top 5 della finale dell’Eurovision Song Contest, grazie al grande affetto del pubblico da casa in tutto il mondo che li ha premiati al televoto.

Su di un palco privo di effetti pirotecnici, coriandoli o coreografie eccessive, Ermal Meta e Fabrizio Moro hanno portato la loro “danza contro la paura”, l’inno alla rivalsa agli eventi terroristici che negli ultimi anni hanno devastato l’Europa e il mondo intero.

Durante la performance di Ermal e Fabrizio, a dare forza alla canzone l’interpretazione profonda dei due cantautori, forti anche di due lunghe gavette nella musica. Inoltre, per far sì che il significato di Non mi avete fatto niente fosse recepito da tutti, sono stati inseriti in sovrimpressione alcuni sottotitoli (overlay) del brano, con le parti del testo tradotte in 15 lingue straniere, dallo spagnolo al francese, dal tedesco all’inglese sino all’arabo, all’albanese e all’ebraico.

Un messaggio universale, quello di Ermal Meta e Fabrizio Moro, portato all’interno del contesto migliore che si potesse sperare: Non mi avete fatto niente, oggi, ha varcato i confini di tutte le nazioni, senza differenze di genere, politica, razza o cultura.

La storia di Ermal Meta e Fabrizio Moro, oggi, ci insegna tanto: un messaggio di forza e coraggio nato tra Milano e Roma, con l’unico obiettivo di dare speranza all’umanità. Un messaggio che, dopo il Sanremo non previsto e la vittoria inaspettata, oggi arriva anche in tutta Europa, con un’accoglienza strepitosa.

Essere all’Eurovision oggi è per noi una piccola rivoluzione musicale. Vogliamo propagandare le nostre parole il più possibile. Non avevamo previsto nulla di tutto questo, né Sanremo, né tanto meno l’Eurovision. Possiamo dire che è stata una delle parentesi più belle della nostra vita“.