In God of War meno rabbia e più ragionamento: un Kratos molto umano all’orizzonte

Gli inediti panni di genitore rivestiranno un ruolo cruciale nella crescita caratteriale del protagonista della serie dei Santa Monica


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Di tempo dal debutto della serie God of War all’interno del panorama videoludico ne è passato un bel po’: correva infatti il 2005, e Kratos riuscì a imporsi all’attenzione di sterminate masse di giocatori grazie a un gameplay quanto mai fresco e dinamico che consentiva in sostanza di menare le mani senza badare troppo a fronzoli di sorta. Un successo che è cresciuto capitolo dopo capitolo, e che ha raggiunto il suo acme con un terzo capitolo (ufficiale) che ha saputo coniugare al meglio il magnetismo delle meccaniche di gioco e le risorse messe a disposizione dall’allora ammiraglia di casa Sony, vale a dire PS3 (successivamente è poi arrivata anche una remastered per PS4).

Non si può però riposare perpetuamente sugli allori, riproponendo la solita minestrina riscaldata con l’aggiunta di qualche chicca che ne diversifichi in minima parte la sostanza, e questo i ragazzi di Santa Monica lo sanno benissimo. È proprio questo uno dei motivi alla base della loro scelta di dare una sterzata netta al gameplay del prossimo God of War, che sembra esser pronto a miscelare la canonica quantità spropositata di mazzate sullo schermo a uno stile di gioco più ragionato di quanto non lo fosse in passato.

A fungere da ciliegina sulla torta potrebbe giungere nel prossimo capitolo della saga, vero e proprio punto di (ri)partenza per Kratos, una maggiore stratificazione della personalità del protagonista. Secondo Cory Barlog, creative director del nuovo God of War, l’abbandono dei lidi greci in favore di quelli attinenti la mitologia norrena potrebbe infatti consentire agli sviluppatori di approfondire tutto quanto concerne la psiche del pelatone (ora anche barbuto), con la strada che portava in Grecia che si è sostanzialmente esaurita con il terzo capitolo della serie regolare.

Non volevo andare a riavviare la mitologia greca, volevo esplorare qualcos’altro. Penso che dare un nuovo set e un nuovo inizio sia importante. Cambiare Kratos, o almeno mostrarne un nuovo lato, lo renda più dimensionale, una sorta di scoperta archeologica della sua umanità, che sveli che c’è un essere umano sepolto nel profondo, un essere umano che è stato abbattuto”.

Da macchina per uccidere ( indifferentemente umani e divinità) a padre amorevole: il cambiamento del protagonista di God of War passa senza ombra di dubbio dalla new entry di questo nuovo capitolo, il figlioletto Atreus. L’esempio da dare alle nuove generazioni è tutto perchè queste ultime non compiano gli stessi errori dei propri padri, e questo Kratos lo sa bene: un motivo più che valido per calmare i bollenti spiriti arcaici e concentrarsi maggiormente su quanto andrà fatto nel migliore dei modi e senza rischi inutili dettati dalla rabbia. D’altronde non vorrà di certo lasciare orfano il proprio frungoletto, no?

God of War, lo ricordiamo, sarà disponibile a partire dal 20 aprile in esclusiva su PS4.

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