Foto storia di Pierfrancesco Favino, dal Libanese di Romanzo Criminale a conduttore per Sanremo 2018 (video)

La storia di Pierfrancesco Favino, attraverso foto e video: dal ruolo del Libanese in Romanzo Criminale all'esperienza a Hollywood, fino alla co-conduzione di Sanremo 2018 insieme a Claudio Baglioni.


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È uno degli attori più apprezzati dal pubblico (sopratutto dalle donne), e stasera farà il suo debutto al Festival di Sanremo 2018: la storia di Pierfrancesco Favino arriva a un punto di svolta con la co-conduzione della sessantottesima edizione della kermesse, al fianco di Claudio Baglioni e Michelle Hunziker.

In molti lo attendono alla serata d’apertura del Festival, sopratutto per vedere come se la caverà in queste vesti inedite. Inoltre, sul palco dell’Ariston verrà raggiunto dal regista Gabriele Muccino e dal restante cast di A casa tutti bene, film dove Favino figura tra gli attori principali. Si preannuncia quindi una serata d’apertura scoppiettante, anticipata dal ritorno di Fiorello che, dopo sedici anni, mette di nuovo piede a Sanremo.

Classe 1969, nato a Roma ma originario di Candela, Pierfrancesco Favino muove i primi passi nel mondo dello spettacolo all’inizio degli anni Novanta. Dopo una breve esperienza a teatro, l’attore debutta sul piccolo schermo con il film Una questione privata, dove viene diretto da Alberto Negrin. L’approdo al cinema avviene invece qualche anno più tardi, nel 1995, con il film Pugili di Lino Capolicchio. Successivamente lavoro in diverse fiction, quali Ferrari, Amico mio e Padre Pio, ma si fa conoscere al pubblico italiano con L’ultimo bacio di Gabriele Muccino.

Il film segna l’inizio di una collaborazione tra Pierfrancesco Favino e il regista, con cui lavorerà anche nel sequel Baciami ancora, e l’ultimo A casa tutti bene. Gli anni 2000 sono costellati da una serie di successi cinematografici, come El Alamein – La linea del fuoco di Enzo Monteleone. Per il ruolo di Rizzo riceve la candidatura al David di Donatello ed al Ciak d’Oro, ma anche commedie quali Al cuore si comanda con Claudia Gerini, Nessun messaggio in segreteria e Passato prossimo, opera prima di Maria Sole Tognazzi.

Il ruolo della svolta è però quello del Libanese nell’apprezzata serie televisiva Romanzo Criminale di Michele Placido, dove recita, tra gli altri, con Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria. Nella parte del capo carismatico della feroce banda della Magliana, Favino ottiene il plauso della critica.

Negli anni successivi, Pierfrancesco Favino sbarca a Hollywood: è il periodo in cui lo vediamo comparire in pellicole americane come Una notte al museo con Ben Stiller, nei panni della statua bronzea di Cristoforo Colombo; compare ne Le cronache di Narnia – Il principe Caspian, Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee, Rush e Angeli e demoni di Ron Howard, dove recita al fianco di Tom Hanks. Nel 2013 è in World War Z insieme a Brad Pitt.

Gli ultimi anni, Favino si dedica al cinema italiano: dai ruoli in La vita facile e L’industriale, a ACAB – All Cops Are Bastards e Romanzo di una strage. In quest’ultimo film, che racconta i fatti della strage di piazza Fontana, l’attore romano interpreta l’anarchico Giuseppe Pinelli, ruolo che lo porta a conquistare il suo secondo David come miglior attore non protagonista.

Lo scorso anno lo abbiamo visto con Kasia Smutniak nella commedia Moglie e marito, poi nel film Chi m’ha visto con Beppe Fiorello; inoltre è nel cast di Rachel di Roger Michell. Tra teatro, televisione e cinema, la storia di Pierfrancesco Favino non poteva che completarsi con la co-conduzione del Festival di Sanremo 2018, che  vedremo da stasera fino a sabato 10 febbraio.