L’evoluzione della specie passa per Gran Turismo Sport – Recensione PS4

Poliphony Digital si fa pioniera di un genere, abbandonando i tracciati ampiamente consunti per dare una svolta al racing game simulativo

Gran Turismo Sport

INTERAZIONI: 7

Che Gran Turismo Sport non rispettasse i “canoni” della serie, lo si era ormai capito fin dalla beta: il bisogno di innovazione sembra aver infatti pervaso i piani presenti e futuri di Poliphony Digital, che ha abbandonato la strada vecchia per quella nuova, innestando all’interno della sua creatura numerose feature che la rendono sostanzialmente unica nel suo genere, sebbene di certo non manchino le polemiche da parte di quella frangia di fan affezionati che di fatto si sono sentiti un po’ traditi dallo stravolgimento messo in atto. Progresso o regresso? Scopriamolo insieme!

Scuola guida per tutti

In Gran Turismo Sport, lo mettiamo in chiaro fin da subito, non ci sarà una vera e propria carriera: nessun percorso lineare da seguire, con gare che richiederanno un impegno progressivamente maggiore, a fronte di avversari controllati dalla IA sempre più aggressivi. No, niente di tutto ciò. Si partirà come sempre dalle canoniche patenti, che in questo capitolo della serie (che risulta essere in tutto e per tutto uno spin off, ndr) si presentano sotto forma di quarantotto prove, ognuna delle quali metterà i giocatori a confronto con determinate situazioni in pista da padroneggiare nel migliore dei modi. Una scuola guida sportiva a tutti gli effetti che, unitamente alle Sfide e agli immancabili Time Attack, consentono ai giocatori di macinare chilometri e chilometri di pista in Gran Turismo Sport, memorizzando i punti ideali di staccata e quelli dove è possibile spalancare il gas per massimizzare i propri profitti “temporali”, con secondi che potrebbero fare la differenza tra il trionfo e il secondo gradino del podio.

Tutti insieme, appassionatamente!

Una preparazione necessaria prima di lanciarsi nella mischia vera e propria, il cuore pulsante di Gran Turismo Sport: se infatti è praticamente assente una modalità per singolo giocatore (fatta eccezione per quella Arcade), è ovviamente il comparto multigiocatore quello che si mostra più vivido e dinamico. Se allo stato attuale delle cose sono presenti solo tre gare giornaliere, che vanno in rotazione, il futuro sembra essere assolutamente roseo, anche grazie a un’attenzione assoluta da parte di Poliphony Digital a quelli che sono i regolamenti ufficiali delle competizioni automobilistiche. Uno step praticamente obbligatorio per un titolo quale Gran Turismo Sport che mira a supportare digitalmente la FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobilismo, con l’ambizione di dare vita a veri e propri campionati online. La strada è stata ampiamente tracciata già da GT Academy, che ha portato su pista il primo pilota proveniente dagli eSports, e il presente videoludico della serie sembra suggerire che non sarà di certo l’ultimo.

Per poter competere sulle piste online di Gran Turismo Sport, varie sono le cose da tenere bene a mente: innanzitutto dimenticate in maniera categorica di lanciarvi a tutto gas contro le fiancate delle vetture avversarie, pronti a sfruttare l’effetto rimbalzo per restare in pista, o di tagliare in maniera impietosa chicane e curve: i Poliphony Digital hanno infatti innestato nel gioco un complesso sistema di penalità che “omaggerà” i furbetti con secondi aggiuntivi che verranno sommati al tempo finale (o comunque che andranno scontati in pista, alzando il piede dall’acceleratore), allo scopo di premiare la guida pulita e, di fatto, incoronare i veri piloti digitali (da portare potenzialmente a correre su vetture reali). A fare da corredo alla Classificazione Pilota, che prende in considerazione le prestazioni e i posizionamenti dei giocatori, troviamo in Gran Turismo Sport la Classificazione Sportività, un parametro che terrà conto del comportamento in pista (e dell’accumulo di penalità), relegando in categorie infime in caso di mancanza di auto-controllo, o elevando nell’olimpo assoluto se, al contrario, saprete dimostrarvi degni di competere contro i provetti maestri del volante online. Una scelta molto precisa quella di Poliphony Digital, che mira a creare un ambiente di gioco equo per tutti raggruppando in maniera ordinata le diverse tipologie di corridori per dare a tutti la tipologia di sfida più consona al proprio stile di guida.

La crisi del mondo automobilistico

Un capitolo “anarchico”, accennavamo in apertura di articolo, questo Gran Turismo Sport, che va in assoluta controtendenza con quelli che erano gli standard della serie: se infatti Gran Turismo 6 si presentava con un parco vetture decisamente mostruoso, quest’ultima fatica del team nipponico esce dagli studi in versione ridimensionata sotto il profilo quantitativo, ma assolutamente arricchita sotto quello qualitativo. Solo 162 le vetture presenti in Gran Tursimo Sport, un numero che di certo mette il prodotto di Polihpony Digital in difficoltà nel raffronto con i diretti avversari sul mercato, vale a dire Project Cars 2 e Forza Motorsport 7, ma che allo stesso tempo ne eleva a dismisura lo spessore tecnico, grazie a una cura certosina (per non dire maniacale) per ogni singola texture che va a comporre le carrozzerie sbrilluccicanti dei bolidi, pronti a sfrecciare senza alcuna remora. Ovviamente la riduzione del parco auto di Gran Turismo Sport ha permesso al team di concentrarsi in maniera praticamente esclusiva sui modelli di vetture più performanti, tralasciando quindi le classiche berline: il risultato ovviamente è una gratifica per i videogiocatori, che possono fin da subito tentare di domare le centinaia di cavalli imbizzarriti che scalpitano sotto i cofani delle supercar presenti nel gioco e, perchè no, portarli in giro per il mondo, sfruttando la fornitissima Photomode che metterà a disposizione numerosissimi panorami mozzafiato.

A fare il paio con un numero “esiguo” di bolidi, c’è da segnalare una carenza sostanziale anche sotto il profilo dei tracciati presenti in Gran Turismo Sport: siamo sotto la trentina, con assenze di piste ufficiali che sulla lunga distanza potrebbero farsi sentire, sebbene la scelta di Poliphony Digital sia stata dettata probabilmente dalla voglia di dare ai propri utenti un numero di piste minore su cui però allenarsi con grande intensità, in modo da fronteggiare al meglio le competizioni ufficiali pronte a prendere il via nelle prossime settimane.

Bene, ma non benissimo…

Passiamo ora ad analizzare il punto focale dell’esperienza ludica offerta da Gran Turismo Sport, vale a dire il modello di guida: posizionatici dietro il nostro fido Logitech G29, le sensazioni non potevano che essere assolutamente soddisfacenti, con una reattività delle vetture che rispondono in maniera naturale alle sollecitazioni del manto stradale. Sovrasterzo e sottosterzo saranno i veri compagni d’avventura, e padroneggiarli sancirà di fatto la differenza tra uno schianto e l’uscita pulita da una curva insidiosa: a migliorare la situazione ci pensa poi il feedback che arriva dalle diverse tipologie di gomme che è possibile equipaggiare, con le dure che, a fronte di una durata maggiore, mostreranno minore stabilità in curva costringendo i piloti a ridurre la velocità, mentre le morbide consentiranno di affondare il piede sull’acceleratore, obbligando però a tenere costantemente d’occhio le loro condizioni. Dal canto suo, anche l’Intelligenza Artificiale dei piloti gestiti dalla CPU si è mostrata molto dinamica: è subito saltata all’occhio infatti l’assenza dei cosiddetti trenini di vetture, con i vari piloti che invece si davano battaglia, con staccate imponenti e anche errori grossolani, con uscite di pista di massa che di fatto spalancavano la porta a chi sopraggiungeva da dietro.

Non è però tutto rose e fiori ciò che Gran Turismo Sport concede ai propri fan: se infatti il modello di guida risulta essere assolutamente convincente, stonano in maniera decisa la gestione degli urti sia con altre vetture che con i muretti a bordo pista, con il ritorno dei fastidiosi “rimbalzi” che, di fatto, portano solo una leggera perdita di velocità a fronte senza che la vettura accusi alcun tipo di danno, fatta eccezione per un po’ di sporco e qualche graffio sulla carrozzeria. Un ritorno ai classici che fa storcere un po’ il naso, soprattutto considerate le velleità di Gran Turismo Sport di ambire a portare su pista i provetti piloti digitali.

Conlcusioni

In sostanza quindi cosa c’è da aspettarsi dal titolo dei Poliphony Digital? Ovviamente un titolo di grandissima caratura tecnica, che costringe però a essere sempre connessi alla rete per beneficiare del 90% dei contenuti: non un grandissimo problema nell’era attuale, certo, sebbene un maggior numero di contenuti anche per i cosiddetti lupi solitari avrebbe potuto indubbiamente giovare alla produzione. Le future competizioni più o meno ufficiali poi daranno verve a Gran Turismo Sport, che si prospetta essere uno dei titoli più giocati anche per il prossimo 2018 e chissà, forse anche oltre!

Pro

Contro

VOTO FINALE 8.5/10