Decisamente movimentato l’esordio sulla scena videoludica di Destiny 2, il titolo sviluppato dai ragazzi di Bungie che estende l’esperienza offerta dal predecessore con un carico di feature di tutto rispetto, sebbene siano stati non pochi gli aficionados che hanno additato questo sequel come un mero “upgrade contenutistico” più che una vera e propria evoluzione tecnologica. Abbastanza travagliate le prime settimane di gioco per gli utenti, che hanno visto Destiny 2 soffrire di problematiche che impedivano il corretto svolgimento delle partite online (basti soltanto pensare all’errore Cabbage, ndr), mentre altre problematiche si sono rivelate essere decisamente vantaggiose per tutti coloro che cercassero una scorciatoia.
Stiamo ovviamente parlando del glitch riscontrato da numerosi utenti in Destiny 2 nel raid Leviatano, un problema di sistema che effettivamente renderebbe lo scontro con l’imperatore Calus una passeggiata di salute, e che permetterebbe di concludere l’incursione in assoluta scioltezza.
L’annuncio della problematica riscontrata da parte di alcuni utenti attraverso il noto forum Reddit ha un po’ scombussolato i piani di Bungie, che si è vista costretta a correre ai ripari per ovviare al malfunzionamento: il risultato consiste praticamente in un effettivo ritardo nell’approdo del Prestige Raid all’interno di Destiny 2, con la release che quindi non avverrà più nella giornata del 12 ottobre, slittando effettivamente al 18 ottobre.
Una scelta praticamente obbligata quella degli sviluppatori, che con il nuovo livello di difficoltà del raid miravano a incrementare il livello di sfida offerto dall’incursione in questione: se da un lato gli hardcore gamers di certo non avrebbero approfittato della “scorciatoia” fisiologica di Destiny 2, dall’altro è pur sempre vero che il terreno di scontro dev’essere uguale per tutti, senza che alcuno possa appropriarsi di vantaggi indebiti.
Una strategia non nuova ai ragazzi di Bungie, che già in altre occasioni hanno dimostrato di preferire un piccolo ritardo sulla tabella di marcia piuttosto che lanciare contenuti non all’altezza delle proprie aspettative.
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