Horizon Zero Dawn e The Legend of Zelda Breath of the Wild copiano titoli Ubisoft: la provocazione di Guillemot

È effettivamente Ubisoft il leader nel settore degli Open World di stampo free roaming?

Horizon Zero Dawn Yves Guillemot

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Dall’uscita di Horizon Zero Dawn e The Legend of Zelda Breath of the Wild è trascorso ormai un bel po’ di tempo: era infatti al termine della stagione invernale che le esclusive Sony e Nintendo facevano la loro comparsa sulla scena videoludica, con tripudio di possessori rispettivamente di PS4 e Nintendo Switch (e Wii U), pronti a investire la quasi totalità delle proprie ore videoludiche al peregrinare nelle lande digitali dei due titoli.

Il free roaming è ormai divenuto una componente essenziale per i titoli single player, e ovviamente anche Horizon Zero Dawn e The Legend of Zelda Breath of the Wild ne hanno fatto il proprio mantra, offrendo ai propri utenti una miriade di attività collaterali a quelle legate a filo doppio alla trama principale.

Un producer che di certo ha saputo sfruttare in quasi ogni aspetto gli ambienti di gioco Open World con meccaniche free roaming è di certo Ubisoft: il colosso transalpino ha sfornato infatti una sequela di titoli dal gameplay più disparato (si va da Assassin’s Creed a Watch Dogs, passando per i vari Far Cry, ndr), e tutti bene o male hanno approfondito determinate dinamiche di gioco, consentendo lo sviluppo di moltissimi aspetti di gameplay.

Nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista EDGE, Yves Guillemot, CEO di Ubisoft, non ha mancato di stuzzicare i propri concorrenti: “È interessante, perché The Legend of Zelda Breath of the Wild ha preso tante cose che esistevano in Far Cry e in altri giochi Ubisoft, ma l’ha fatto perfettamente. Penso che la cosa più importante non siano le meccaniche, ma come esse possano essere perfezionate; come esse possano dare ai giocatori la miglior esperienza possibile”.

Alcune parole sono state poi spese dallo stesso Guillemot in merito a Horizon Zero Dawn: “Quando un meccanismo è capace di divertire, il team sa che funzionerà, e alla fin fine ciò che conta è l’esperienza. Ma investiamo tanto e tanto tempo sui nostri giochi in modo da renderli differenti gli uni dagli altri. È sempre questo l’obbiettivo. Ma se guardate a molti giochi appena usciti – anche l’ultimo gioco di Sony, Horizon Zero Dawn – attingono dalle stesse meccaniche che abbiamo noi. Perché nell’industria, guardiamo sempre ad altri giochi e ad altri publisher”.

Siete d’accordo con Yves? I giochi attuali “scopiazzano” i titoli Ubisoft? Dite la vostra nei commenti.

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