Le Poste protagoniste delle ultime catene via SMS (e magari anche su WhatsApp). L’ultimo messaggio fa riferimento ad una carta bloccata dalla Polizia Postale, presumibilmente del servizio BancoPosta o anche PostePay. Prima di andare nel panico e contattare gli indirizzi mail presenti nella nota condivisa, meglio respirare a fondo e capire il poco senso del messaggio.
Come appena comunicato dalla stessa Polizia Postale protagonista del messaggio, ci troviamo di fronte all’ennesima truffa di phishing. L’obiettivo è quello di indurre l’ignaro cliente a pensare che la sua carta sia stata realmente bloccata: in questo caso, poi, il riferimento diretto alla procedura messa in campo dalla Polizia Postale farà di certo tremare i polsi a non pochi clienti, già in procinto di passare all’azione in qualche modo.
Nel caso di reale carta bloccata, è importantissimo precisarlo, la Polizia Postale non invia alcun messaggio urgente agli interessati e tanto più non indica indirizzi mail ai quali far riferimento per un eventuale sblocco della situazione. Mandare qualsiasi tipo di comunicazione, come invece suggerisce la nota presente a fine articolo, non serve assolutamente a nulla. Anzi, potenzialmente mette in pericolo l’utente, visto che le eventuali risposte ricevuta non saranno di certo né quelle elargite dalla Polizia, né quelle dell’ente Poste. A tentare di irretire i clienti ci saranno dei veri truffatori.
Solo qualche giorno fa, avevamo pure esaminato il caso della truffa PostePay Evolution sospesa con un SMS in arrivo direttamente dal numero 800300301. In quel caso, il messaggio a firma (fasulla) BancoPosta invitava direttamente gli utenti su una pagina del sito (sempre farlocco) delle Poste con un chiaro tentativo di phishing per accaparrarsi dati personali altamente sensibili.
Hai forse ricevuto anche tu il messaggio presente subito qui sotto. Via SMS, WhatsApp o attraverso altro canale? Indispensabile ignorarlo senza dargli alcun peso.
