Netflix cancella Girlboss dopo una stagione: il commento e le scuse della “risentita” Sophia Amoruso

Dopo la cancellazione di Girlboss, Sophia Amoruso ha commentato mostrandosi quasi piccata per la maniera in cui è stata rappresentata nella serie

Girlboss

INTERAZIONI: 7

Dopo The Get Down e Sense8, anche Girlboss è caduta nella morsa delle cancellazioni di Netflix: la serie non tornerà per una seconda stagione, essendo stata cancellata dal servizio di streaming dopo i primi tredici episodi.

Ispirata alla vita di Sophia Amoruso, da lei raccontata nell’omonima autobiografia, la prima e ormai unica stagione di Girlboss è stata resa disponibile su Netflix lo scorso 21 aprile. La serie è stata ideata e scritta da Kay Cannon, noto per aver firmato la sceneggiatura di Pitch Perfect e del suo sequel: la protagonista Sophia Marlowe ha il volto di Britt Robertson, ma nel cast figurano anche Ellie Reed, Johnny Simmons, Alphonso McAuley, Dean Norris e persino RuPaul Charles.

In seguito alla cancellazione di Girlboss, è nata una piccola polemica a causa delle parole apparentemente piccate che Sophia Amoruso ha affidato a Instagram Stories nel commentare l’accaduto. “Quindi quella serie di Netflix sulla mia vita è stata cancellata” ha detto la Amoruso in una serie di storie condivise nella giornata di sabato 24 giugno e ormai non più disponibili, “Sebbene sia fiera del lavoro che abbiamo fatto, d’ora in avanti farò in modo di controllare la mia narrazione. Era una bella serie e sono stata privilegiata a lavorare con dei simili talenti, ma vivere la mia vita come una caricatura è stata dura, anche se solo per due mesi. Sì, so essere difficile. No, non sono una stron*a. No, nessuno di nome Shane mi ha mai tradita. Sarà bello un giorno raccontare la storia di cosa è successo negli ultimi anni. Le persone leggono i titoli e non le correzioni, questo l’ho imparato“.

Le parole aspre che la fondatrice di Nasty Gal ha affidato al social network non sono passate inosservate: tra i portali che le hanno riprese c’è Hollywood Life, che ha suggerito che la Amoruso fosse in qualche maniera risentita nei confronti di Netflix per averla rappresentata in una maniera troppo lontana dalla realtà.

Sempre attraverso Instagram Stories, Sophia Amoruso ha fatto un passo indietro rispondendo direttamente a Hollywood Life, e allo stesso tempo smentendo di provare del risentimento nei confronti di Netflix. “Gesù Cristo” scrive Sophia in una nuova storia il 25 giugno, “Ho assolutamente amato lo show e sono tristissima che sia finito. Sono grata per tutto quanto. Ma la maniera in cui un sito web riesce a combinare l'”essere risentita” col dire che una donna è entusiasta della sua storia dopo notizie di bancarotta, processi falsi e la creazione di una serie romanzata (ripeto: l’ho adorata e ne sono fiera) è fuori di testa. Mi spiace se ho ferito qualcuno. Essere me di solito significa ferire qualcuno in ogni momento. Forse alla fin fine sono davvero una stron*a“.

Le critiche di Sophia, forse, derivano dal fatto che Girlboss non è piaciuta proprio a tutti: in molti hanno criticato il tono della serie, definendola persino un’occasione sprecata da parte di Netflix.