Incognita Free Mobile in Italia, tutto sulla copertura e sul futuro segnale

Non sarà facile per Free Mobile sfondare in Italia, ma neanche impossibile


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L’incognita più grande dell’avvento di Free Mobile in Italia? Senza ombra di dubbio la copertura. Il ruolo di quarto gestore nazionale difficilmente sorride al nuovo entrante, lo sappiamo bene tutti.

A differenza dei precedenti assetti, il provider francese parte però avvantaggiato (la Commissione Europea diversamente non avrebbe acconsentito alla fusione Wind e 3 Italia). Le 5000 antenne lasciate in dote dal network H3G, che dovrebbero costituire la prima pietra miliare dell’infrastruttura a disposizione di Free Mobile in Italia. Quando sarà arrivato il momento, andranno a beneficiarne innanzitutto le località con maggiore affluenza urbana (le grandi metropoli): che ne sarà dei piccoli centri abitati?

Fino a che il quarto gestore non riuscirà a camminare con le proprie gambe (il processo potrebbe rivelarsi lento e travagliato, ed impiegare anche diversi anni per dirsi finalmente completo), subentrerà a sostegno il roaming garantito dalle reti di Wind e 3 Italia, governato da un accordo dalla validità di cinque anni, opzionabile per un altro quinquennio (laddove dovesse essere implementato in tempo, verrà coinvolto nel discorso anche il 5G).

Il roaming sarà completo (voce e dati), senza quelle limitazioni che da sempre hanno contraddistinto il roaming sotto rete TIM da parte dei clienti H3G (ricorderete tutti quanto odioso fosse, e quali vincoli imponesse ai clienti). Chi vorrà puntare su Free Mobile in Italia dovrebbe già dirsi soddisfatto di questo, anche se sappiamo non essere abbastanza.

Il quarto gestore promette di impegnarsi assiduamente per garantire la massima efficienza possibile nell’implementazione della propria rete nel nostro territorio. Anche in Francia sta accadendo lo stesso, i progressi sono plateali, ed in forte crescita regolare sia per il 3G che per il 4G, come attestano i dati di maggio. Free Mobile (o come si chiamerà) potrebbe venire ufficializzato per l’Italia ad ottobre nella città di Milano (dove i francesi si stanno già organizzando per mettere in piedi il proprio quartier generale). Una scommessa già vinta? Le premesse ci sono tutte.