La procedura di esternalizzazione dei call center promossa dalla fusione Wind e 3 Italia ha messo in agitazione più di 900 lavoratori: quest’oggi 14 giugno, come vi avevamo preannunciato qui, sarà in corso uno sciopero del servizio 133 piuttosto massiccio, allo scopo di sindacare la decisione presa dal nuovo vettore unico (cessione del relativo ramo call center all’azienda terza Comdata).
Nel comunicato di SLC-CGIL FISTEL-CISL e UILCOM-UIL si pone l’accento sull’enorme ingiustizia che i dipendenti starebbero subendo, gli stessi che, tra le altre cose, hanno contribuito in modo incisivo negli anni al successo di entrambe le società coinvolte nel processo di joint venture, che ha avuto inizio nel gennaio 2017.
Come accennato, lo sciopero del 133 quest’oggi 14 giugno avrà una durata di 8 ore (per intero, o ripartite, sulla base del contratto individuale previsto per ciascun dipendente dei call center). Inoltre, proprio a partire da stamane e fino al 25 del mese, gli operatori saranno esenti dal rendersi reperibili, dal dare la propria disponibilità ad ore di lavoro straordinario, compreso il lavoro notturno, solitamente programmato in diverse turnazioni.
Più che probabile che i clienti quest’oggi vadano incontro ad attese piuttosto lunghe relativamente alle richieste di assistenza, vista la situazione venutasi a creare (a dir poco incresciosa). Dubitiamo che i nuovi vertici della fusione Wind e 3 Italia alla fine decidano diversamente in merito alla vicenda (ci sa tanto di scelta già presa, che aspetta solo di essere formalizzata), sperando però si possa giungere al compromesso più giusto per salvaguardare il posto di lavoro di 900 dipendenti, con alle spalle altrettante famiglie cui fornire i dovuti mezzi di sussistenza.
C’è ben poco altro da dire, vi forniremo tutte le informazioni possibili sullo sviluppo della questione, magari già direttamente in giornata. Restate sulle nostre pagine per restare aggiornati.