La fusione Wind e 3 Italia non è tutta rose e fiori, chiaramente c’è anche qualche aspetto negativo ad infastidire.
Nessuna ripercussione al momento per la clientela, qui oggi portiamo all’attenzione l’intento da parte del nuovo gruppo di trasferire i call center H3G, operanti nelle città di Genova, Roma, Palermo e Cagliari sotto la gestione di fornitori terzi, almeno da quanto è trapelato nella giornata di ieri dall’ufficializzazione del piano industriale della neonata società (come riportato dal portale mondo3).
Un’opera di esternalizzazione vera e propria, che sta naturalmente generando il panico tra i lavoratori (in numero circa 900 tra le quattro sedi sopra menzionate). Non è ancora stato reso noto il nome dell’azienda cui verranno affidati i servizi dei contact center H3G; la decisione è maturata a partire dalla volontà di snellire il più possibile i costi di gestione tramite quest’opera di outsourcing, in modo da fare fronte al meglio all’ingresso in campo di Free Mobile (il cui nome in Italia potrebbe anche essere diverso), contraddistinto da prezzi a dir poco competitivi.
I sindacati proclameranno fin da oggi lo stato di agitazione, in quanto chiaramente preoccupati per questa improvvisa presa di posizione maturata in seno alla fusione Wind e 3 Italia. Almeno per adesso il rischio che i dipendenti perdano il proprio posto di lavoro non sussiste, visto che, anche in caso di cessione, verrebbe acquisito tutto il pacchetto, personale compreso.
Ciononostante, desta non poca preoccupazione quanto successo con Almaviva esattamente un anno or sono, pertanto non ci stupiremmo nell’assistere sin dai prossimi giorni ad una serie di scioperi mirati a far echeggiare la voce dei lavoratori nei piani alti. Gioie, ma anche dolori dalla fusione Wind e 3 Italia: per il bene di 900 famiglie, speriamo si arrivi ad una giusta soluzione.