Destino di 900 lavoratori in bilico dopo la fusione Wind e 3 Italia: sciopero e problemi per tutti i clienti il 14 giugno?

Fra circa due settimane ben 8 ore di sciopero e movimentazione generale fino al 25 giugno. Lo scenario possibile.

WindTre

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La fusione tra Wind e 3 Italia doveva significare solo innovazione e crescita qualitativa dei servizi offerti ai clienti, certo non 900 lavoratori dei call-center lasciati senza un  posto di lavoro per la nuova strategia di esternalizzazione messa in pratica dai vettore unico. Dopo tanti dibattiti, come stanno davvero le cose, quali le ultime novità dai sindacati?

La situazione più critica è in Sardegna dove nella sola Cagliari ben 400 dipendenti sono a rischio dopo la nuova politica post fusione. Ed è proprio qui che, come comunica pure l’organo di stampa UniopneSarda, è già fallito un primo  tavolo di trattative tra sindacati e in vertici di WindTre. La forza lavoro interessata dalla mobilità e e pure dai licenziamenti è impiegata in gran parte nel reparto customer care delle due aziende che ora unendosi, avrebbero deciso di portare il servizio all’estero evidentemente per risparmiare sui costi del lavoro di operatori di paesi in UE o addirittura extra UE.

Il mancato primo accordo in un periodo caldissimo per le trattative post fusione hanno spinto  tutti i 900 lavoratori a manifestare contro le decisioni prese nel post fusione e proclamare un giorno di sciopero di ben 8 ore il prossimo 14 giugno. Nel caso in cui la movimentazione dovesse essere confermata, più che probabile si dovranno affrontare lunghe attese nelle richieste di asssitenza  nel giorno specificato ma i lavoratori attraverso i sindacati hanno pure fatto sapere che dal 15 al 25 giugno è saranno anche bloccati tutti gli straordinari, i turni programmati di notte e pure la reperibilità.

Un’incresciosa situazione che non avremmo mai voluto raccontare in merito ad un passaggio epocale nel settore TLC. Prima del 14 giugno, speriamo che le minacce dei lavoratori servono a far riflettere i veritici WindTre  per garantire un futuro  a ben 900 famiglie sul territorio italiano. Vi terremo aggiornati.