La corrispondenza, stasera in prima tv il romanticismo secondo Tornatore

Alle 21.25 su Rai Uno l'ultimo film di Giuseppe Tornatore, con Jeremy Irons e Olga Kurylenko. La storia d'un amore più forte della morte. Un melodramma sfrenato e improbabile, che ha il coraggio di aderire consapevolmente all'inverosimiglianza della trama.

La corrispondenza di Tornatore stasera in prima tv su Rai Uno

INTERAZIONI: 61

È appena cominciato La corrispondenza di Giuseppe Tornatore, stasera in prima tv su Rai Uno, e immediatamente si capisce che il regista s’è infilato in un ginepraio. Il maturo professore di astrofisica Ed (Jeremy Irons) e la studentessa Amy (Olga Kurylenko) si scambiano effusioni clandestine e frasi memorabili: “Pensi che noi due ci siamo detti sempre tutto? Ci sono misteri che non ci siamo mai svelati?” domanda lui. Lei ribatte: “Noi due siamo tutto un mistero“. E conclude con una richiesta: “È una vita che non mi dai una tua canottiera. Le altre ormai hanno perso il tuo profumo”.

Il ridicolo involontario, insomma, è dietro l’angolo. Ma Tornatore non teme il pericolo, e imbastisce un film che fonde melodramma e storia di spettri, tra Il fantasma e la signora Muir di Joseph L. Mankiewicz e un racconto gotico inglese (perciò la vicenda si svolge soprattutto oltremanica, a Edimburgo). Dopo l’ultimo incontro, infatti, Ed scompare: le notizie ufficiali parlano del suo decesso, ma Amy continua a ricevere numerosi segnali della sua presenza, lettere, e-mail, videomessaggi, persino regali recapitati con tempismo perfetto.

Amy da un lato è impaurita da questo inspiegabile, inquietante incantesimo, dall’altro desidera restare attaccata ai brandelli di questo sentimento, nella speranza che Ed non sia morto davvero. Bisognosa di dare risposta al mistero, comincia a indagare, andando nella città dove l’uomo insegnava e seguendo le sue tracce nel loro nido d’amore segreto, cui La corrispondenza, con romanticismo spudorato, dà il nome di Borgo ventoso, un’isoletta incastonata nel paradiso del Lago d’Orta (in realtà, l’isola di san Giulio).

A tutto ciò va aggiunto che, nel passato della donna c’è l’immancabile Grande Trauma. Ed Amy s’è anche scelta un mestiere pericolosissimo, la stunt woman, che rappresenta il modo per punirsi d’un senso di colpa incancellabile, ed è anche metafora di questo suo “giocare col fuoco” (letteralmente), tenendosi avvinghiata in modo disperato (patologico?) all’amore per un fantasma.

La corrispondenza accumula cliché e sentenze proverbiali in una trama rutilante, ricca di simbolismi astronomici (data la professione di Ed), come il parallelo tra le stelle morte che, per effetto degli anni luce di distanza, si continuano a vedere miliardi di anni dopo la loro estinzione, e gli amori che magicamente persistono dopo la scomparsa dell’amato.

Il pregio di tutta la faccenda è che Giuseppe Tornatore a questa storia ci tiene tantissimo, al punto di averla non solo sceneggiata e diretta, ma anche trasformata dopo il film in romanzo. E quindi nella vicenda affonda senza remore e con piena consapevolezza, visto che a un personaggio più giudizioso fa dire che il piano architettato da Ed per restare accanto alla sua donna è “un proposito insano, buono per la quarta di copertina di un romanzo di fantascienza”. Che è la più concisa e migliore analisi che si possa fare de La corispondenza, film inverosimile, sfrenatamente melodrammatico, quasi commovente nella sua ingenuità.

La corrispondenza (2016), di Giuseppe Tornatore, con Jeremy Irons, Olga Kurylenko, stasera in prima tv su Rai Uno alle 21,25.