Connessione rete 4G a pagamento con 3 Italia (1 euro al mese): denuncia Aduc all’AGCOM, cosa fare oltre disattivazione

Vettore bacchettato per pratica commerciale scorretta: lettera di diffida e non solo da inviare.

3-Italia

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Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Le connessioni in rete 4G con 3 Italia torneranno a pagamento a partire dal 18 aprile, come già raccontato qualche giorno fa. Il costo sarà di 1 euro ogni mese, o meglio ogni 4 settimane: la spesa, entrata in vigore nell’estate 2016, era stata pure azzerata nei mesi scorsi, salvo fare ora il suo ritorno con sommo rammarico dei clienti dell’operatore.

Più di qualcuno ha invocato a tal proposito l’intervento di qualche associazione dei consumatori ed in effetti, notizia di questi minuti, l’Aduc ha appena pubblicato un comunicato in cui chiarisce di aver denunciato 3 Italia per pratica scorretta all’Antitrust. Il messaggio incriminato che in molti stanno ricevendo sul loro cellulare è il seguente:

“Modifica opzione LTE per mutato contesto di mercato: dal 18/4 costa 1€/mese.
Recesso da opzione senza costi da Area Clienti 3 entro 17/4. Info: tre.it/lte4g”

L’Aduc bachetta 3 Italia perché colpevole, in primo luogo, di aver imposto non una modica contrattuale ma un vero e proprio costo aggiuntivo a cui non si può scampare, almeno se si vuole continuare a navigare con connessione 4G. Tanto più perché, nel messaggio su riportato, l’operatore invita pure a ad effettuare il recesso dalla specifica opzione ma non certo dal servizio ed è qui che si fa appello all’intervento dell’Antitrust per pratica scorretta.

Come già specificato, la cose da fare immediatamente è la seguente: disattivare senz’altro l’opzione di navigazione 4G a 1 euro al mese dalla propria area utenti personale (anche se in questo modo, utilizzando internet, la massima aspirazione sarà la velocità 3G e non di più). In ogni caso, a questa semplice operazione (seppur noiosa e magari non immediata per tutti), Aduc consiglia di far seguire pure una lettera di diffida, da inviare via PEC o a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno. Ultima e fondamentale azione per far sentire la proporia voce, è quella di inoltrare pure una segnalazione all’Antitrust in merito a quanto proposto unilateralmente dal vettore. Più segnalazioni giungeranno, più possibilità si avranno per procedimenti correttivi futuri.