La brutta fine di Freedom 251, lo smartphone a meno di 5 euro protagonista di frodi e arresti

Freedom 251

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Ricordate Freedom 251, lo smartphone a meno di 5 euro, per la precisione solo 4 dollari, che proprio un anno fa, a febbraio 2016 fece gran scalpore? La messa in vendita di un device super economico, dedicata solo al mercato indiano e garantita anche da alcuni contributi governativi, aveva messo in subbuglio in realtà tutto il globo, visto che chiunque avrebbe voluto accaparrarsi proprio quel modello.

Freedom 251, da allora, non ha mai varcato i confini indiani e se all’inizo la mancanza, anche in parte da noi italiani, è stata interpretata come negativa, ora la vicenda va decisamente riscritta. Mohit Goel, fondatore della Ringing Bells, azienda produttrice del device, è stato appena arrestato in patria per frode.

Insomma, un esempio virtuoso di un progetto che aveva come scopo quello della digitalizzazione di un mercato emergente, in questi minuti, si sfalda e questo a causa di una vicenda alquanto negativa. Un rivenditore indiano a fronte di un ordine del Freedom 251 pari ad una cifra considerevole di 3 milioni di rupie, ha affermato di aver poi ricevuto dalla società Ringing Bells solo la metà dei dispositivi richiesti, la maggior parte dei quali anche difettosi. Alla richiesta di un rimborso all’indirizzo di Mohit Goel, l’imprenditore non solo non ha ricevuto alcun risarcimento ma, addirittura, ha ottenuto una serie minacce per la propria vita e quella della sua famiglia.

Insomma, una vicenda legata al Freedom 251 che sfocia pure nel penale. Peccato davvero per chi, anche non residente in India, aveva pensato che la partnership tra privato (il produttore) e governo con i suoi incentivi poteva produrre un device non certo dalle alte prestazioni ma comunque utilizzabile nelle più comuni funzioni base. La vicenda del fondatore di Ringing Bells è destinata a far discutere e d certo ci saranno futuri risvolti nella vicenda di cui renderemo conto.