Se sei un’appassionato del mondo mobile, ricorderai lo scalpore di questo inverno provocato dal Freedom 251, uno smartphone venduto a meno di 5 euro, per l’esattezza a 3.50 euro in India (251 rupie indiane appunto). Un device con una scheda tecnica niente male che tutti hanno cercato di accaparrarsi subito, non solo la popolazione indiana per intenderci.
In realtà, l’operazione Freedom 251 è di tipo “statale “, in quanto il governo indiano ha commissionato al produttore Ringing Bells un device accessibile a tutti e naturalmente funzionante. Con l’aiuto di fondi ma non senza perderci su ogni singola unità venduta, l’azienda è riuscita a portare sul mercato il dispositivo.
Per quanto rivolto dunque solo al mercato asiatico, il famoso smartphone a meno di 5 euro ha destato interesse nel mercato occidentale, italiani compresi che avrebbero voluto compralo a tutti i costi, nonostante la sola vendita nei confini indiani. Ora, dopo tanti annunci, il dispositivo verrà spedito a partire dal 30 giugno: i primi possessori potranno goderselo ed è questo il momento in cui anche noi europei dovremmo fare attenzione.
Come già raccontato, non c’è dubbio che in molti i rivenditori siano riusciti ad accaparrarsi esemplari del Freedom 251 con l’intenzione poi di rivendere lo stesso device anche da noi, magari sempre a prezzo competitivo ma non più a 5 euro. Come già ribadito in passato, dunque, questo è il momento per stare attenti ad eventuali raggiri da parte di qualche e-commerce davvero poco scrupoloso.
Ma vedremo mai il Freedom 251 o qualsiasi altro smartphone del genere commercializzato in Italia e in Europa a circa 5 euro o poco più? L’esperimento cinese ha, in ogni caso, l’obiettivo di colmare il divario digitale in paesi meno avanzati tecnologicamente, di qui il prezzo molto competitivo. Purtroppo a noi è riservata una politica commerciale ben diversa.