Maria De Filippi a Sanremo tra televoto da “bimbiminkia” e giuria degli esperti: “Più equo il voto nominativo”

Maria De Filippi a Sanremo con la ricetta anti-bimbimikia: "Se il televoto non è attendibile, fuori i nomi degli esperti".

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Maria De Filippi a Sanremo conduce la sua ultima conferenza stampa all’insegna dello spettacolo. La conduttrice di punta di Mediaset è intervenuta nel corso di uno dei problemi emersi in sala stampa riguardante, com’era lecito aspettarsi, il sistema di voto.

Dopo l’attenta analisi del direttore di Ipsos Nando Pagnoncelli, i giornalisti presenti hanno espresso le loro perplessità rispetto al sistema di voto, da molti considerato poco trasparente. Si batte per un sistema più equo, nel quale si possano rendere noti i nomi di chi ha votato per chi, come accade già all’Eurovision Song Contest. A seguito dell’ulteriore intervento di Pagnoncelli, che ha spiegato come il voto sia stato in realtà estremamente omogeneo, Maria De Filippi ha imbracciato il microfono e detto la sua sulla possibilità di rendere le votazioni nominative e non più anonime.

La conduttrice non ha usato mezzi termini quando si è trattato di apostrofare il televoto: “Spesso si ritiene che il televoto sia ad appannaggio esclusivo dei bimbiminkia. Per questo esiste la giuria degli esperti. Hanno un nome e un cognome, vediamo come operano in campo musicale”.

Dati alla mano, il televoto ha inciso decisamente meno rispetto agli anni scorsi. Secondo le proiezioni di Ipsos, il voto da casa avrebbe comportato unicamente il ribaltamento della 1ª e della 2ª posizione, consegnando la vittoria Francesco Gabbani che ha trionfato su Fiorella Mannoia con il 36% dei voti. Omogenei i voti della giuria demoscopica e di quella degli esperti, che individuavano però un vincitore differente. L’uniformità di preferenza è stata invece più marcata nella finale a 16, nella quale la posizione in classifica di molti dei Big è pressoché identica a quella stilata da esperti e demoscopica.

Sull’onda della polemica anche Gigi D’Alessio, che ha dichiarato di essersi sentito usato, soprattutto dagli esperti e che avrebbe meritato un posizionamento migliore rispetto ad altri. La giuria di fighetti avrebbe mortificato l’artista partenopeo, che ha accusato apertamente Carlo Conti di averlo “usato”.