Per sfuggire a Sanremo 2017, stasera c’è “Interstellar” su Canale 5

Per contrastare la corazzata sanremese, i canali Mediaset hanno previsto una settimana ricca di grandi film. Oggi è la volta della fantascienza secondo Christopher Nolan. Un regista che mescola grande spettacolo e ambizioni d'autore. Da non perdere.

Stasera su Canale 5 Interstellar di Christopher Nolan

INTERAZIONI: 48

Stasera su Canale 5 c’è Interstellar, la fantascienza secondo Christopher Nolan. Nella settimana occupata militarmente da Sanremo 2017, i canali Mediaset hanno messo insieme una controprogrammazione all’altezza. Lunedì Canale 5 ha proposto il premio Oscar Il discorso del Re; ieri su Rete 4 c’era L’avvocato del diavolo, col fascinoso Keanu Reeves che, ironia della sorte, s’esibiva in contemporanea anche sul palco dell’Ariston; domani tocca a un altro premio Oscar, Gravity, con Bullock e Clooney.

Per cinefili, non appassionati di musica (ma ne esistono?), per chi non sopporta Sanremo (sì, questi esistono), Interstellar è imperdibile. Dietro la macchina da presa c’è Christopher Nolan, uno dei cineasti decisivi del nuovo millennio, capace di trasformare il thriller in un rompicapo intellettuale (Memento, Inception), e di riplasmare il fumetto nelle cadenze d’una riflessione tragica sull’animo umano (la trilogia di Batman). Il tutto senza perdere il senso dello spettacolo, che Nolan sa coniugare con le ambizioni d’autore.

Interstellar parte come un incubo distopico: la Terra è al collasso, spazzata da apocalittiche tempeste di sabbia. Per necessità son tutti ritornati agricoltori, anche l’ingegnere Cooper (Matthew McConaughey), che vive coi due figli in una fattoria dai campi spettrali. Uno scenario di polvere e povertà, che fa ripiombare negli anni Trenta del dust bowl, quando si pensava non ci fossero più speranze. Come in Interstellar, dove la specie umana pare attendere rassegnata la fine.

Qualcuno però non si rassegna. Cooper scopre una base della Nasa, che prepara una missione nello spazio: obiettivo, un pianeta da colonizzare. Sarà lui a partire, per esplorare tre mondi forse abitabili.

La fantascienza di Nolan è un’inestricabile macchina spettacolare e concettuale. Conquista lo spettatore col gigantismo scenografico, tra buchi neri, quinte dimensioni, tsunami, ghiacciai eterni. E lo spinge a misurarsi con questioni filosofiche: enigmi spazio-temporali, destino dell’uomo, significato dell’esistenza. Spettacolo e filosofia, emozione e ragione, trovano infine un punto di fusione: l’amore. Una forza fisicamente tangibile, che piega spazio e tempo; e anche una forza morale, che alimenta Cooper, coraggioso cow-boy spaziale mosso dal desiderio di ritrovare gli affetti familiari.

Che le impegnative domande sull’assoluto trovino risposta nell’amore pare troppo semplicistico. Oltretutto è un sentimento non privo di controindicazioni: lo dimostra Brand (Anne Hathaway), che mira al più lontano dei tre pianeti solo per riabbracciare l’amato, sebbene questo rischi di mettere a repentaglio la missione.

In ogni caso, Interstellar cattura con l’immaginario vistoso, l’inimitabile talento visivo di Nolan. Sotto la fantasmagoria della messinscena però, passa anche una riflessione sull’identità americana: “Troveremo una soluzione. L’abbiamo sempre fatto”, dice Cooper, sintetizzando la loro filosofia ottimista e pragmatista. Cooper incarna un pioniere di nuovo tipo, non più diretto all’Ovest ma verso quella che Star Trek definiva “l’ultima frontiera”. Lo spazio: il prossimo confine da esplorare. Ed è sintomatico che – in virtù dei paradossi temporali del film, legati alle teorie del fisico Kip Thorne – Cooper non invecchi mai. Al ritorno sulla Terra è più giovane di sua figlia. Perché l’eroe americano è sempre giovane e vigoroso. Proprio come il suo paese.

Interstellar di Christopher Nolan, stasera su Canale 5, ore 21.10