Le 60 canzoni di Sanremo sono state uno dei momenti più emozionanti del 3° Festival condotto da Carlo Conti. Una vera carrellata di grandi successi poco apprezzati dalla kermesse che però hanno ricevuto il plauso del pubblico, che li ha trasformati – in alcuni casi – in pietre miliari della musica italiana.
Eppure, in queste 60 canzoni, compaiono degli errori che per l’organizzazione del Festival sono quasi imperdonabili. Alcuni di questi, clamorosi, sono balzati agli occhi dei più ma è Franco Zanetti di Rockol a stilare un dettagliato report di tutti gli errori contenuti nella striscia che ha preceduto l’omaggio a Luigi Tenco di Tiziano Ferro, proprio colui che ha chiuso il contributo con la sua Ciao Amore, Ciao del 1967, anno della tragica morte avvenuta all’Hotel Savoy di Sanremo.
In questa carrellata di successi, sono almeno 15 gli errori segnalati, che certamente potevano essere evitati con una maggiore ricerca, anche tra fonti decisamente meno blasonate di quelle che reperibili negli archivi Rai. Disattesa anche la promessa di inserire l’elenco degli autori sotto il titolo e il posizionamento, che Carlo Conti aveva promesso in conferenza stampa.
Si parte con il Festival di Sanremo 1962 e Tony Renis con Quando… Quando… Quando, che il video attesta all’8° posto. In realtà il brano arrivò 4°: l’8ª posizione è di Cipria di Sole. Si continua nel 1964 e la storica Una Lacrima sul Viso di Bobby Solo, che il video posiziona alla numero 4 di quell’edizione. Il brano fu però squalificato per playback.
Arriviamo al ’65 con Pino Donaggio e la sua Io che non vivo (senza te), collocata alla 7ª posizione di una classifica che non si conobbe mai e nella quale fu premiata solo la vincitrice. Il 1966 è invece quello di Caterina Caselli e della sua Nessuno mi può giudicare che arrivò 2ª e non 10ª (il 10° posto fu di Se tu non fossi qui).
Ancora nei gloriosi anni ’60 abbiamo un Little Tony con Cuore Matto promosso al 5° posto (posizione di Io tu e le rose), ma in realtà arrivò 10°. Davvero carichi di errori gli anni ’60, che continuano con l’edizione ’67 di Don Backy e la sua L’immensità, arrivata 10ª e non 12ª, che venne occupato da Io per amore e Per vedere quanto è grande il mondo. Gianni Pettenati con La Tramontana, nel ’68, arrivò 5° e non 8° (posizione di Sera di Gigliola Cinquetti e Giuliana Valci). Scivolone anche su Fausto Leali e Deborah, declassati dal 4° al 5° posto e su Marcella Bella con Montagne Verdi, promossa al 4° (di Gianni Morandi, con Andiamo a lavorare) invece del 7° posto.
Il 1972 si apre con il clamoroso errore su Piazza Grande di Lucio Dalla. Il capolavoro di Ron, in gara al Festival di Sanremo con L’ottava meraviglia, arrivò 8° e non 6°, posizione dei Delirium con Jesahel. Agli albori degli anni ’80, e precisamente nell’81, Eduardo De Crescenzo con Ancora non arrivò 8°, poiché la classifica fu comunicata fino alla 10ª posizione senza che Ancora comparisse nella lista. Vasco non arrivò ultimo con Vado al Massimo: anche in questo caso la classifica completa è ignota. È ultimo in ordine alfabetico!
Errore anche sul grande classico di Fiorella Mannoia, che non occupò il 3° posto di Nostalgia Canaglia di Al Bano Romina Power ma solo l’8°, con il brano Quello che le donne non dicono scritto da Enrico Ruggeri. Arriviamo al ’97, dieci anni dopo la Mannoia, con E dimmi che non vuoi Morire di Patty Pravo, che arricò 8ª e non 6ª, posizione di Padre Nostro degli O.R.O. Declassato anche il povero Nek, che con Laura Non C’è arrivò 7° e non 8°.
Franco Zanetti di Rockol ha sollevato il problema in conferenza stampa, chiedendo conto del motivo di questi errori imbarazzanti e decisamente evitabili. A prendere la parola è Carlo Conti, che promette una verifica di tutte le posizione dichiarate nella striscia amarcord collocata in testa alla 1ª serata del Festival di Sanremo.
Ecco il video con tutti i brani storici che, purtroppo, non hanno vinto il Festival.
