Nuova polemica del giornalista Mario Adinolfi contro Tiziano Ferro e Ricky Martin, ospiti del prossimo Festival di Sanremo. Il direttore del quotidiano “La Croce” ribadisce ogni volta che può il suo punto di vista contrario alle unioni civili e critica la conduzione di Carlo Conti perché considera i suoi festival una propaganda gay.
La critica a Carlo Conti e ai suoi ospiti Tiziano Ferro e Ricky Martin
Già l’11 gennaio scorso, dopo la conferenza stampa del Festival di Sanremo 2017, Adinolfi aveva espresso la sua con un duro post su Facebook contro Tiziano ferro e Ricky Martin – dal titolo A SANREMO IL GOTHA DEI LOCATORI DI UTERI – e criticava la scelte di Carlo Conti: “Al festival di Sanremo del 2015 pagammo come famiglie italiane il supercachet da ospite straniero a tal Conchita Wurst, tizio poi sparito completamente dai radar e sfido chiunque a citarmi il titolo di una “sua” canzone. L’unico motivo per cui fu invitato fu il suo essere icona gender, uomo con la barba in abito da donna. Il festival 2016 ci regalò l’accoppiata omo-etero di testimonial dell’utero in affitto: Elton John e Nicole Kidman furono i due superospiti stranieri che prosciugarono il budget, sempre gentilmente pagato dalle famiglie italiane, di un’edizione che passò alla storia per l’obbligatorio nastrino arcobaleno distribuito dai dirigenti Rai ai cantanti a sostegno della lobby lgbt, in pieno dibattito sulla legge sulle unioni gay […] Ora si torna al teatro Ariston e il supercachet come famiglie italiane dobbiamo pagarlo a Tiziano Ferro che deve comprarsi un figlio da un’americana che lo partorirà, a Ricky Martin che se ne è già comprati un paio, a Mika che almeno nel suo one man show su Raidue candidamente ammetteva “sono omosessuale, non posso diventare padre”. Il post si chiudeva con un avvertimento: “Propagandare in Italia la pratica dell’utero in affitto, anche solo pubblicizzarla, è reato passibile di due anni di carcere e un milione di euro di multa. Caro Carlo, tienilo come promemoria”.
La polemica di oggi è scaturita ai microfoni di Radio Cusano Campus, in cui il leader del “Popolo della Famiglia” si scaglia duramente contro Tiziano Ferro dicendo:
“Il costo di Sanremo è di 16 milioni di euro, presi dai soldi delle famiglie italiane, per pagare Tiziano Ferro e Ricky Martin. Io il figlio dell’utero in affitto che si compra Tiziano Ferro non lo voglio pagare con il mio canone. Avrà un cachet che sarà di 300.000 euro o 250.000 euro, che esattamente il costo di un utero in affitto in California…”
Il giornalista è contrario ai costi del Festival e al fatto che con i soldi del canone si pagherebbero gli uteri in affitto per Tiziano Ferro o per ripagare le spese che ha sostenuto a suo tempo Ricky Martin per i suoi figli…
Alla fine dell’intervista alla web radio Adinolfi conclude chiedendo alla Rai di Monica Maggioni e allo stesso conduttore Carlo Conti una maggiore trasparenza, ricordando i trascorsi dei festival dove sono stati ospiti Concita Wurst, ma anche Elton John, oltre a Ricky Martin e Tiziano Ferro quest’anno e così accusa che Sanremo sta diventando una bandiera dell’ideologia gender?
Ecco che il giornalista introduce il concetto di una nuova tassa alla nuova gaystapo, che negli ultimi tre festival di Sanremo è diventata una tassa obbligatoria, parlando di una “forma di violenza verso chi la pensa diversamente”. Adinolfi parla di “Regime” e conferma il suo neologismo con convinzione, dicendo che “Ormai c’è un regime che attacca tutti quelli che la pensano diversamente”.