Standing ovation per i Five Stories: a X Factor 10 la versione italiana degli One Direction?

A X Factor 10 la versione italiana degli One Direction? Cinque ragazzi sul palco con un sogno da realizzare.

Five Stories a X Factor 10

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Seconda band vincente per X Factor 10 che con le sue Audizioni ha portato sul palco cinque ragazzi italiani. Loro sono i Five Stories e provengono da diverse città di Italia: Bologna, Napoli e Roma.

Leonardo Terzulli, Pietro Esposito, Costantino Cecconi, William Aureli e Andrea Magliulo si conoscono da molto poco e confessano subito ai giudici che suonano insieme solo da 4 mesi. Inoltre si vedono solo due o tre volte al mese ed una premessa simile non poteva che far alzare le sopracciglia ai quattro giudici.

Come già successo in questa serata, la band stravolge le aspettative negative dell’arrivo e riesce ad ottenere una standing ovation da parte del pubblico in studio. Fedez è molto sorpreso dell’esibizione del gruppo che con chitarra e voce ha dimostrato di saper armonizzare alla perfezione i diversi timbri. La diversità diventa quindi un punto vincente, come sottolinea subito il rapper: “Questo incontro di ragazzi da provenienze diverse possa solo preludere a qualcosa di buono. E’ stata un’ottima esibizione”. Per Fedez è un indiscusso sì.

Arisa nota subito il team vincente che in molti punti rievoca gli One Direction che gli storici Take That. Il fatto che i Five Stories siano appunto cinque trasmette immediatamente la sensazione di essere di fronte ad una delle due band che hanno riscosso tanto successo.
In particolare gli One Direction sono un prodotto della versione americana di X Factor, elemento che potrebbe aiutare ulteriormente la band italiana. Arisa ha infatti notato che è un prodotto discografico che oggi può funzionare tantissimo. Anche per la cantante è quindi un sì.

Alvaro Soler non si distacca dal giudizio dei suoi colleghi, confermando la propria curiosità per il loro prossimo arrangiamento. Anche per lui è un sì. La critica più dettagliata proviene senza dubbio da Manuel Agnelli che ha saputo individuare diversi particolari dei concorrenti: “Io credo che le qualità non si discutano sono d’accordo con loro, avete fatto anche una bella esibizione”.
Definisce però “arrogante” il volersi incontrare solo due volte al mese per cantare e ricorda loro che devono essere “pronti a lavorare tantissimo perché sennò non arrivate da nessuna parte”. Per Manuel è una questione di fiducia: possono andare avanti e potrebbero affinare ancora di più il loro potenziale.