Il Joker Luca Marinelli al Giffoni Film Festival 2016: “Divento cattivo con fumetti e cartoni animati”

Luca Marinelli al Giffoni Film Festival, un cattivo alla Joker: video intervista al protagonista di Non essere cattivo

Luca Marinelli al Giffoni Film Festival 2016

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Negli ultimi due anni, con Non essere cattivo di Claudio Caligari e Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Luca Marinelli si è imposto meritatamente come uno dei volti migliori del nuovo cinema italiano. Tanto cinema d’autore per questo giovane talento romano, un percorso artistico di spessore che quest’anno lo porterà a recitare in Lasciati andare e Tutto per una ragazza, rispettivamente diretti da Francesco Amato e Andrea Molaioli.

Il suo Zingaro eccentrico e malvagio nel pluripremiato Lo chiamavano Jeeg Robot ha conquistato la critica regalandogli un David di Donatello come migliore attore non protagonista. Perfettamente a suo agio nei film drammatici o di fantascienza inruoli da antagonista, da cattivo assoluto della storia, ma anche nei ruoli da commedia come in Tutti i santi giorni di Virzì, Marinelli ha mostrato grande versatilità, quasi una predisposizione al trasformismo.

Il suo personaggio più intenso è certamente quello del tormentato Cesare, una vita sospesa tra droga, malaffare e ricerca di un riscatto mai arrivato: non a caso il film che lo ha visto al fianco di Alessandro Borghi, altro ospite di Giffoni 2016, gli è valso il premio di miglior attore alla Mostra del cinema di Venezia.

Dopo aver raccontato la sua esperienza ai giovani giurati di Giffoni, ai microfoni dei nostri Simons Marinelli si è raccontato tra vita privata e passioni, spiegandoci cosa lo ha aiutato a calarsi nel ruolo che gli è valso un David di Donatello. Il meraviglioso Joker di Heath Ledger nella trilogia de Il Cavaliere Oscuro, Hannibal Lecter de Il Silenzio degli Innocenti, ma anche fumetti, graphic novel e cartoni animati visti da bambino hanno popolato il suo immaginario di “cattivi meravigliosi“.

Non poteva mancare un ricordo del compianto Claudio Caligari, scomparso nel maggio 2015 appena terminato il montaggio del suo ultimo film che chiude la trilogia iniziata nel 1983 con Amore tossico: “Lavorare con lui è stato un insegnamento gigantesco perché ho osservato, purtroppo per poco tempo, un uomo che viveva di questo mestiere, lo faceva come pochi lo fanno: abbiamo fatto cinema!“.