A Giffoni 2016 Maccio Capatonda “Per far ridere non si deve essere furbi”

L’attore e regista si racconta ai ragazzi di Giffoni: gli esordi sul web, l'esperienza con la Gialappa’s, l'arrivo al cinema. Con tanti progetti in uscita: in autunno la nuova sitcom per Infinity e poi, all’inizio dell’anno prossimo, il nuovo film.

Giffoni Film Festival Maccio Capatonda

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“Sono innamorato, per la prima volta nella mia vita”. Esordisce così Maccio Capatonda nell’incontro con i ragazzi del Giffoni Film Festival, e con lui non capisci mai se stia dicendo sul serio o scherzando. Ma uno dei segreti fondamentali della sua comicità è proprio questa paradossalità. Che conferma anche nel racconto del suo prossimo progetto, una sitcom per Infinity tv prevista per l’autunno prossimo: “Forse si chiamerà “Casa Mariottide”. È una vera sitcom, pochissimi esterni, le risate finte, e soprattutto i pianti finti. È una nuova tecnica, voglio vedere se il pubblico poi piange per davvero”.

Maccio Capatonda ripercorre alcuni pezzi della sua carriera: “La collaborazione con la Gialappa’s band fu un colpo di fortuna. Stavo facendo lo stage in una casa di produzione milanese, e approfittavo anche delle loro attrezzature per girare dieci pillole sul personaggio di un personal trainer. Il caso ha voluto che una mia collega fosse amica di Carlo Taranto e gliele fece vedere. Contro tutte le mie previsioni Carlo mi contattò e cominciai a lavorare con la Gialappa’s. La cosa curiosa è che poi il personaggio del personal trainer in trasmissione non l’abbiamo mai fatto”.

“Alcuni aspetti della mia comicità sono nati dalla necessità – continua Maccio Capatonda – all’inizio per esempio quello stile molto naturale di recitazione nasceva semplicemente da una questione di mezzi e soldi. Non è che volevo raccontare cose dal sapore realista, semplicemente non potevo permettermi attori. E allora usavo amici, parenti, inevitabilmente finendo per coinvolgere dei quasi freaks, tipo Herbert Ballerina. Il quale in verità aveva cominciato con me proponendosi come operatore. L’avevo messo alla prova e mi aveva fatto delle riprese completamente sghembe. L’ho cacciato subito, ma quando è tornato alla carica ho capito le sue qualità, anche quelle di autore. Alla base quindi – continua Maccio – ci sono spontaneità e naturalezza. Che sono anche il segreto della mia comicità: se pensassi di dover programmare a tavolino delle battute per farle diventare tormentoni probabilmente non ci riuscirei. Infatti quando le scrivo, le mie trovate mi sembrano al massimo carine. Invece poi funzionano, proprio per la spontaneità: non bisogna mai essere furbi, solo così si riesce a far ridere”.

Un’altra avventura singolare di Maccio Capatonda è la sua partecipazione alla seconda stagione del leggendario The Lady, la serie web di Lory Del Santo, diventato un vero cult degli amanti del trash. “Ma io non l’ho fatta perché è trash. Ho conosciuto Lory Del Santo e ho capito che The Lady era perfetto per me. Lei vive il suo progetto con grandissima passione, lo dico senza nessuna ironia. Certo, i suoi risultati sono tecnicamente imperfetti, mi ricordano un po’ quello che facevo a dieci anni, ma la sua dedizione è assolutamente autentica”.

La prossima, impegnativa tappa è il nuovo film: “Oggi ho finito di scrivere la sceneggiatura, domani giriamo e dopodomani usciamo al cinema. Scherzo, è solo che ormai i tempi del cinema sono diventati velocissimi. In realtà cominceremo a girare a settembre e dovremmo uscire nei primi mesi del 2017. La storia è quella di un paese che sta per scomparire perché si sta spopolando. Allora per evitarne la morte il sindaco e il suo assistente decidono di inscenare un falso omicidio, e immediatamente si crea un grande clamore e anche fenomeni turistici. Naturalmente è un film che ironizza sul circo dei mass media e su altri fenomeni che conosciamo bene, pensiamo solo al turismo che si è creato per la Costa Concordia”.