Huawei P9 Plus a 409 euro lo scorso 6 luglio, intervista al rivenditore: tra rimborsi e precisazioni

Ancora un caso di account fake su Amazon. Dopo giorni di attesa, finalmente il titolare dello store ha fatto chiarezza

Huawei P9 Plus

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I lettori di OptiMagazine che ci seguono quotidianamente forse ricorderanno quanto riportato di recente a proposito del cosiddetto Huawei P9 Plus. Nei giorni scorsi, infatti, ho condiviso con voi un’offerta apparentemente pazzesca per lo smartphone Android, visto che su Amazon era stato possibile acquistarlo a soli 409 euro. Molto meno della media degli altri store online, visto che nessuno sembra essere prossimo a scendere sotto la soglia dei 500 euro.

A distanza di circa dieci giorni è necessario tornare sull’argomento, visto che in queste ore sono stato contattato proprio dal rivenditore diventato piuttosto famoso tra gli appassionati del settore. L’offerte per Huawei P9 Plus era reale? Cosa è possibile attendersi arrivati a questo punto considerando il fatto che Amazon sembra tirarla per le lunghe? Alla luce di questi dubbi, ho dato vita ad una vera e propria intervista con il titolare, Giuseppe Ingenio.

PF: Cosa è avvenuto il 6 luglio poco prima che apparisse online l’offerte di Huawei P9 Plus a 409 euro?

GI: Il 6 luglio?? La storia va avanti dal 25 giugno. Ho avvertito Amazon il 26 dopo che dei clienti chiedevano informazioni riguardo a prodotti di telefonia, prodotti mai trattati dalla mia impresa, ma solamente ricambi auto attraverso il sito www.commercioericambi.it. Con la prima chiamata del 26 giugno 2016 alle ore 18.43 viene chiesto ad Amazon esplicitamente di bloccare le vendite perché le inserzioni riguardanti telefonia non sono state promosse dall’impresa Commercio e Ricambi. Ribadendo che l’account fosse stato rubato.

Mi viene riferito che al momento nessuna vendita era stata effettuata e che l’account sarebbe stato bloccato e valutato dal loro specifico reparto anti hacker. Ho anche chiesto se dovessi fare esposto alla Polizia, ma mi venne consigliato di no e che mi avrebbero chiamato quanto prima.

Di fatto richiamo il 27, il 28 ed il 29 con risposte sempre differenti da parte degli operatori, sino a quando il 30 giugno decido di andare alla Polizia Postale a denunziare il fatto. Il 1 luglio trasmetto a mezzo del servizio venditori copia ad Amazon della denunzia effettuata con copia del documento di identità ribadendo per l’ennesima volta la necessità del blocco dell’account. Di fatto le vendite sono state effettuate sino al giorno 7 luglio, dopo le mille richieste di bloccare tutto partite il 26 giugno.

PF: Cosa possono aspettarsi coloro che hanno effettuato l’ordine?

GI: Chi ha effettuato un acquisto deve immediatamente chiedere il rimborso e l’annullamento dell’ordine attraverso il sito Amazon, che nel giro di una settimana provvederà al rimborso. Sembra che finalmente l’account sia stato chiuso e che nessuna vendita sarà più effettuata.

PF: Quali contromisure saranno prese affinché l’evento non si ripeta in futuro?

GI: Si preannuncia una forte azione legale nei confronti di Amazon per avere permesso dopo mille solleciti di danneggiare fortemente l’immagine di un’impresa in piena salute e in forte crescita, per la scarsa se non inesistente tutela dei venditori e degli acquirenti.

Nel ringraziare il signor Ingenio per il suo contributo, a questo punto chiedo a tutti voi come stia procedendo la pratica che dovrebbe assicurare il rimborso a tutti gli acquirenti di un Huawei P9 Plus.