Kiki & i segreti del sesso: una finta commedia trasgressiva

Il film spagnolo di Paco León vorrebbe parlare di pulsioni e desideri scabrosi. Ma è una commediola conformista e romantica dove si parla di trasgressioni ma alla fine vince l’amore. E di sesso neanche l'ombra.

Kiki & i segreti del sesso una finta commedia trasgressiva

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Dopo aver visto Kiki & i segreti del sesso dichiaro ufficialmente iniziata l’estate al cinema. Che è quel periodo tra la fine di giugno e l’inizio di settembre in cui giungono in sala quasi solo saldi di stagione, film riempitivo buoni solo per tenere in vita l’attività degli esercenti in un momento in cui il cinema al pubblico italiano interessa pochissimo.

La scelta del film della settimana era ricaduta su Kiki & i segreti del sesso perché il panorama delle altre uscite era sconfortante, tra la seconda puntata di un nuovo franchise horror, The Conjuring, l’ennesimo turgido melodramma familiare con misteri inconfessabili, Segreti di famiglia, e l’ennesima commedia americana frizzante ma conformista, Mother’s day, con l’aggravante che quest’ultima avrebbe costretto a osservare malinconicamente la fase molto calante d’un regista, Garry Marshall, quello di Pretty Woman e Paura d’amare, che la commedia aveva dimostrato in altri tempi di saperla fare con ben altri esiti.

Kiki & i segreti del sesso, terzo film diretto dall’attore e regista Paco León, incastra l’una nell’altra cinque storie di una piccola-media-alta borghesia madrilena tutte incentrate su bizzarrie, fantasie e trasgressioni sessuali. C’è la donna affetta da dacrifilia, cioè si eccita nel vedere il partner piangere; la ragazza non udente che raggiunge l’orgasmo quando sfiora dei tessuti in seta – si chiama efefilia; poi c’è la sonnofilia d’un compunto chirurgo plastico che somministra sonniferi alla moglie per approfittarne a sua insaputa; la coppia la cui lei s’eccita quando viene derubata – apraxofilia –, e allora il compagno amorevole inscena con degli attori delle false rapine per attizzarne il desiderio; e infine c’è l’immancabile coppia in crisi che le prova tutte per rinfocolare le passioni spente.

Kiki & i segreti del sesso, nei toni allegri d’un film brillante, poteva essere un’occasione per gettare uno sguardo onesto e giustamente divertito su una materia incandescente di pulsioni inconfessabili e desideri imbarazzanti – e perciò umanissimi. Purtroppo il film non va oltre una superficialità zeppa di gag antidiluviane: per cui la coppia in cerca di novità finisce nel solito club privé di assatanati sadomaso piuttosto macchiettistici, dal quale scappa perbenisticamente inorridita; e la ragazza sorda traducendo nel linguaggio dei segni un discorso incentrato sugli atti sessuali si produce in una serie di gesti degni d’una commediaccia demenziale.

C’è davvero pochissimo da dire di Kiki & i segreti del sesso, che s’atteggia a commedia disinibita e aperta alle diversità anche le più bizzarre ma dietro cui invece fa capolino uno sguardo moralista e giudicante, che stempera in una facile risata ogni inquietudine reale, senza aver mai il coraggio di mostrare quel sesso di cui eufemisticamente tratta. Inutile dire che alla fine vince l’amore, con zuccherose proposte di matrimonio e romantici incontri di sguardi da cui scocca un sentimento pulito e garbato. Come la ragazza non udente che silenzia l’apparecchio acustico per non udire i fastidiosi rumori esterni, il film distoglie lo sguardo dalle “stranezze” del mondo e si fa cullare da una conciliante realtà fatta di buoni sentimenti. Che disastro.