Il meccanismo dei talent show: un nuovo modo di reclutare talenti. La parola a Sofia Folini in Erasmus a Saragozza

L'intervista alla nostra OES Sofia sui talent show più in voga del momento


INTERAZIONI: 9

C’è grande attesa per la finale di Amici di Maria De Filippi. Lo segui? Che rapporto hai con i talent show?

Non ho mai seguito Amici, anzi forse sì, quando ero più piccola ma solo perché le mie amiche lo guardavano. Diciamo che come talent show non è uno dei miei preferiti anche se adesso guardo su youtube gli sketch di Virginia Raffaele. I talent show non sono i primi programmi che mi piace guardare quando accendo la televisione però mi piace seguire su Youtube i talenti preferiti dal pubblico e dalle giurie. Sicuramente preferisco di gran lunga i talent show inglesi che quelli italiani. Il mio preferito è Britain’s Got Talent.

Amici di Maria De Filippi recluta anche i ballerini, Italia’s Got Talent ammette tutti i tipi di abilità, credi che il pubblico italiano favorisca maggiormente i cantanti? Perché?

Sicuramente il cantante è la figura preferita. Molto dipende anche dalla canzone scelta e dalla potenza della voce, senza dimenticare fra l’altro che almeno un giudice è un cantante. I ballerini per questo sono un po’ svantaggiati; non mi sembra di aver visto mai tra i giudici un esperto di ballo se non appunto in Amici. Nei talent show fa più “scena” una crew che un singolo ballerino, tranne se non si tratti di qualcosa di speciale come è successo per Cisky, il ballerino snodabile di Italia’s Got Talent 2015. L’edizione 2016 del format è stata vinta da Moses, un ragazzo che suona l’armonica in maniera eccezionale che è riuscito a far venire la pelle d’oca a tutti.

Molti artisti del panorama musicale italiano e internazionale sono creature nate e lanciate grazie al meccanismo talent. Credi siano tutti meritevoli? C’è qualche artista tra questi che compare nella tua playlist?

Certamente non sempre sono stata d’accordo con il voto finale, sia del pubblico che della giuria. Se devo essere sincera nessuno degli artisti usciti dai talent rientra nelle mia playlist, se non qualche canzone di Noemi, che però non vinse. Magari molte canzoni le conosco ma questo solo a furia di ascoltarle alla radio. Come ho già detto prima, preferisco i talent inglesi, per esempio quest’anno sono contenta della vincita di Luisa Johnson a X Factor UK.

Meglio X Factor o The Voice?

X Factor, senza ombra di dubbio. The Voice quest’anno è già stato trasmesso ed è anche già finito e io l’ho scoperto solo ora, perciò diciamo semplicemente non rientra tra i miei preferiti. Credo abbia raggiunto l’apice dell’audience solo quando cantò Suor Cristina, infatti ha avuto più successo all’estero.

Tempo fa Mario Luzzatto Fegiz, storica firma de Il Corriere della Sera ha scritto un libro e portato in scena uno spettacolo dal titolo “Io odio i talent show”. Lo spettacolo racconta la storia di un critico che, a 65 anni, si rende conto di non contare più nulla perché derubato del suo mestiere dalle giurie popolari dei talent che, con strumenti come il televoto e i social, hanno iniziato a decretare il successo o meno di un artista. Anche Red Ronnie in passato ha aspramente criticato questo meccanismo, tu cosa pensi di questo nuovo modo di reclutare artisti?

Alla fine credo che anche questo sia un modo come un altro per “fare soldi”. Personalmente avevo iscritto ad un talent una mia cara amica, la quale ha un voce meravigliosa e che ha studiato canto per molti anni. Quando è tornata dai provini mi ha raccontato com’era andata e ci siamo accorte di quanto in realtà sia un meccanismo complicato e la delusione è stata amara. Credo che gli artisti abbiano più possibilità per farsi notare e questo è un bene, molti però vengono scartati pur avendo un potenziale. Il problema sta anche nelle scelte dei giudici.

Oltre alle abilità legate al mondo dello spettacolo, siamo spettatori di innumerevoli programmi di questo tipo. Tra gli esempi: Masterchef per la cucina, Project Runway per gli aspiranti stilisti, Ink Master che vede sfidarsi i più eccentrici esperti tatuatori e addirittura c’è stato Masterpiece per aspiranti scrittori. Quale credi sia il futuro del format talent in generale? La maggioranza dei partecipanti finirà nel dimenticatoio?

Ormai fanno talent per qualsiasi cosa e anche per i più piccoli. Credo che in realtà i talent riscuotano un grande successo perché possono dirigersi ad un vasto target di spettatori e perché i presunti talenti provano a farsi strada tra la folla. Molte persone finiscono nel dimenticatoio e questo credo sia responsabilità loro, perché sono convinte che una volta finito il talent, tutto sia in discesa. Sono fermamente convinta invece che è proprio lì che dovrebbero realmente dimostrare di che pasta sono fatti e se hanno davvero il tanto ricercato “x factor”. Perché una vera star non venga risucchiata nel buco nero del dimenticatoio, per rimanere sulla cresta dell’onda è necessario mettersi in gioco sempre ed essere pronti a crescere e migliorare.