Hands of Stone – Robert De Niro riabbraccia il mondo della boxe

Un film che narra ascesa e declino del pugile Roberto Duran: campione dai difficili inizi e dai trascorsi movimentati. Hands of Stone ci racconterà una storia non priva di cliché e stereotipi del genere, ma la presenza di De Niro, in buona compagnia, lascia sperare (perchè la speranza è l'ultima a morire) in un lavoro non banale


INTERAZIONI: 9

Ecco l’ennesima pellicola che scorrerà sul grande schermo ad osannare la nobile arte (viene definita così, non prendetevela con me). Qualcuno potrebbe sbuffare in segno di stanchezza, di noia. E magari potrebbe anche aver ragione. Ma aspettiamo un po’ prima di farlo; aspettiamo, prima di giudicare, anche perché qualche buona premessa c’è. Innanzitutto c’è un nome il cui sigillo di garanzia di qualità si era un po’ perso negli ultimi anni, ma che ora pare stia invertendo la rotta (facciamo finta di non sapere nulla di Nonno scatenato?), ossia Robert De Niro. Il mitico Bob, perchè per quanto in declino sempre mitico rimane,  torna in una storia che, per naturale associazione di idee, rimanda tutti al ricordo di quel leggendario “Toro scatenato”, che contribuì non poco a consacrare la sua fama mondiale. Certo sempre legato alla boxe c’è poi anche il passaggio recente in Il Grande Match con Sylvester Stallone, che seppur visto da una certa prospettiva, può essere passabile, ma qui si fa prima a dimenticare che a ricordare. Un parallelismo, quello con l’interprete di Rocky Balboa, che continua anche in questa pellicola dove De Niro interpreterà il ruolo di l’allenatore vecchio e malandato proprio come Stallone ha recentemente fatto in Creed con eccellenti risultati. Dunque se vogliamo vedere questa cosa come un segno nelle stelle…

Altro elemento che lascia ben sperare è poi anche il fatto che Hands of Stone è tratto dalla storia vera del pugile Roberto Duran, considerato da molti il peso leggero più forte di tutti i tempi, nonché uno dei cinque migliori pugili degli ultimi ottanta anni.

Una storia che, come spesso accade per molti campioni, specie per quanto riguarda il granitico mondo della boxe, pesca nelle umili origini e negli inizi difficili di carriera. Motore propulsivo, anche stavolta, la rabbia, l’inarrestabile voglia di riscatto, ma anche la difficile gestione di un successo forse troppo grande; di quelli che ubriacano insomma, che fanno perdere un po’ l’orientamento e l’equilibrio necessario nel quotidiano. Basti ricordare che Roberto Durán, detto anche Manos de piedra, debuttò come pugile professionista a soli sedici anni ed otto mesi, nella categoria dei pesi gallo; alla fine della sua carriera il campione aveva collezionato qualcosa come 103 vittorie (su un totale di 119 combattuti), di cui ben 70 per KO, 16 sconfitte e una nomina onoraria, nel 2007, come Ambasciatore dello Sport da parte del governo panamense. Sull’intero vissuto del pugile spicca, fra l’altro, la sua celebre rivalità con Sugar Ray Leonard.

Sarà Edgar Ramirez che sul grande schermo si calerà nei panni di mani di pietra; De Niro invece rivestirà il ruolo di Ray Arcel, alias l’allenatore del celebre boxeur.  Hands of Stone ha la regia firmata da Jonathan Jakubowicz, che dirige un cast comprendente anche Usher Raymond (che vestirà i panni di Sugar Ray Leonard), John Turturro, Ana de Armas e Ellen Barkin.

Il film esordirà nelle sale americane il prossimo 26 agosto. Ancora nulla riguardo il debutto nei cinema del nostro Paese; attendiamo aggiornamenti a riguardo. Nel frattempo c’è il teaser trailer, a seguire

Trailer:
https://youtu.be/cNzXeY9OBxI